Giovedì 25 Aprile 2024
Si progetta la messa in sicurezza dello scarico fognario, finanziata da tre anni


Sant'Alessio, riparte l'iter per salvare l'ultimo tratto di lungomare

di Andrea Rifatto | 17/12/2018 | ATTUALITÀ

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Lo sbocco sulla spiaggia del torrente Salice

Dopo quasi un anno di stallo delle procedure, è ripartito con l’affidamento della progettazione l’iter per il ripristino delle opere di protezione della condotta fognaria sottomarina di Sant’Alessio Siculo, nel tratto alla foce del torrente Salice, distrutte dalla mareggiata del 6 e 7 novembre 2014. Il commissario di governo contro il dissesto idrogeologico ha infatti nominato il gruppo di progettisti che si dovranno occupare degli interventi: responsabile unico del procedimento è il geometra Ferdinando Micalizzi, mentre gli altri componenti sono l’ingegnere Antonio Di Gangi (progettista), l’architetto Giuseppe Di Leo (direttore lavori), il geometra Antonio Chiofalo (piano sicurezza) e il geologo Anna Trio, tutti in servizio al Genio civile di Messina. La spesa stimata ammonta a 288mila 243 euro, di cui 199mila 614 per lavori e 88mila 628 di somme a disposizione. L’intervento è stato finanziato a fine 2015 con i fondi Pac III Azione B.6-Sottoazione A.2 Manutenzione delle opere di difesa degli alvei e adesso bisogna fare in fretta per evitare di correre il rischio di perdere i fondi. L’intervento ha già ricevuto il via libera dall’Assessorato regionale Territorio e Ambiente, che il 22 settembre 2017 ha disposto l’esclusione dalla valutazione di impatto ambientale dopo la richiesta di parere inoltrata il 13 febbraio dello stesso anno dal Genio civile di Messina. L’Assessorato ha disposto che il progetto esecutivo, rielaborato secondo le prescrizioni impartite dal parere ambientale, dovrà essere trasmesso al Dipartimento per la verifica finale prima dell’avvio dei lavori. I danni vennero segnalati pochi giorni dopo la mareggiata dal Comune e ne seguì un sopralluogo del Genio civile con la redazione di una perizia di somma urgenza da 288mila euro, impossibile però da finanziare nell’immediato per carenza di fondi. La Regione a fine dicembre 2014 riconobbe inoltre per Sant'Alessio lo stato di calamità naturale.

I tecnici accertarono il ribaltamento di un tratto terminale delle spallette arginali, che proteggevano la condotta sottomarina sull’arenile, rimasta scoperta ed esposta alla violenza dei marosi con potenziale rischio igienico-sanitario in caso di rottura; il sifonamento, per una profondità di circa 4,50 metri, della parte finale dello scatolare di via Salice e di parte del marciapiede del lungomare e lesioni al manto stradale. In quell’occasione un tratto di circa 20 metri di marciapiede era stato recintato e interdetto. A provocare i danni era stato il varco allora esistente nella barriera soffolta in mare, che aveva consentito ai marosi di infrangersi con veemenza sotto il torrente Salice. L’intervento prevede adesso la ricostruzione di circa 4 metri di scatolare aperto in cemento armato in prolungamento dell’esistente, con larghezza media di 10 metri; la protezione di un tratto di circa 15 metri di condotta, limitatamente al tratto passante sulla spiaggia, con un canale prefabbricato all’interno del quale verrà collocata la tubazione, con botole ispezionabili per la manutenzione. Le opere interesseranno una superficie di arenile di poco superiore ai 180 metri quadri e saranno protette con una mantellata di massi lavici, che saranno posati dietro lo scatolare e lateralmente all’opera di protezione della condotta. Lo scatolare e l’area demaniale interessata verranno infine pavimentate. Il Comune tra 2014 e 2015 ha già realizzato un intervento immediato, con fondi comunali, per l’eliminazione del parziale sifonamento della condotta fognaria e di sistemazione del marciapiede, con un miniripascimento che nel luglio 2015 consentì di affrontare la stagione estiva evitando disagi ai bagnanti che affollavano quel tratto. La chiusura della barriera soffolta è stata invece eseguita nei mesi scorsi durante l’appalto delle opere di salvaguardia della costa.


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