Sabato 20 Aprile 2024
Sanzione da Capitaneria di Porto e Città metropolitana. L'Ente l'ha chiesta nel 2017


Sant'Alessio, il depuratore scarica in mare senza autorizzazione: multato il Comune

di Andrea Rifatto | 05/06/2021 | ATTUALITÀ

1764 Lettori unici | Commenti 1

La condotta scarica le acque al largo

Quando si dice oltre al danno, la beffa. È ciò che hanno pensato gli amministratori comunali di Sant’Alessio Siculo quando si sono visti recapitare in municipio, nei giorni scorsi, un’ordinanza-ingiunzione inviata dalla Città metropolitana relativa ad un verbale elevato nell’ottobre 2019 elevato dalla Capitaneria di Porto di Messina, che ha contestato al Comune la violazione dell’articolo 124 comma 1 del Decreto Legislativo 152/2006 (Testo unico dell’Ambiente) per aver scaricato in mare i reflui (depurati) in uscita dall’impianto di depurazione fognaria, al largo della foce del torrente Salice, senza la necessaria autorizzazione da parte della Regione siciliana. Una violazione di carattere amministrativo che è costata una sanzione da 6mila 015 euro con pagamento in solido a carico del responsabile dell’Area Tecnica e del sindaco, entro 30 giorni dalla notifica del provvedimento. La contestazione ha fatto arrabbiare non poco amministratori e tecnici, visto che l’attuale governo cittadino, appena insediatosi nel giugno 2017, aveva inviato la richiesta di rinnovo dell’autorizzazione considerato che quella precedente del 2013 era scaduta, ma fino ad oggi, nonostante l’Ufficio tecnico si sia adoperato inoltrando varie note e chiedendo notizie in merito alla pratica, non è stato rilasciato il nulla osta. Nel vicino comune di Santa Teresa di Riva, ad esempio, è stato necessario attendere cinque anni, dal 2013 al 2018, per avere l’autorizzazione allo scarico. L’Ufficio tecnico guidato dal geometra Giuseppe Moschella e il sindaco Giovanni Foti hanno inviato alla Città metropolitana una memoria difensiva in merito alle presunte irregolarità riscontrare, senza però aver ricevuto risposta: la Giunta, quindi, ha deciso di costituirsi tempestivamente in giudizio per tutelare i diritti e gli interessi del Comune, stanziando 1.000 euro per affidare l’incarico legale all’avvocato Anita Maria Lo Po di Mongiuffi Melia, affinché proceda contro l’ordinanza dell’ex Provincia, in quanto l’Ente ritiene di essersi sempre adoperato per richiedere il rinnovo dell’autorizzazione e contesta la sanzione, legata ai ritardi della Regione nel completare l’iter e chiudere la pratica.


COMMENTI

giuseppe cacciola | il 07/06/2021 alle 20:38:23

E' paradossale che le Autorita' preposte al controllo, non controllino tutta la catena delle autorizzazioni , non e' tollerabile scaricare sugli Enti comunali ritardi atavici delle strutture regionali, e' urgente riformare il sistema delle autorizzazioni, ognuno deve prendersi le proprie responsabilita' ed agire in tempi rapidi per la risoluzione dei problemi , la repressione "tout court " non serve a nessuno , le norme complesse e di difficile comprensione servono a creare disinformazione ,confusione e ritardi, in questo momento drammatico per l'ambiente abbiamo bisogno di piu' operatività nei controlli sugli specchi acquei e meno lungaggini burocratiche.

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