Sant'Alessio, il Comune taglierà l'acqua agli utenti morosi: avviate le procedure
di Andrea Rifatto | 31/01/2020 | ATTUALITÀ
di Andrea Rifatto | 31/01/2020 | ATTUALITÀ
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I primi distacchi saranno per le utenze non domestiche
C’è necessità di accelerare il recupero dei tributi comunali evasi a Sant’Alessio Siculo, tra cui i canoni dell’acquedotto. E dopo l’invio delle diffide con preavviso di interruzione della fornitura, per dare modo di mettersi in regola a chi ancora non aveva provveduto a farlo, il Comune passa alla fase due e avvia le procedure per il distacco dei contatori ai morosi, sia utenze domestiche che commerciali. La Giunta guidata dal sindaco Giovanni Foti ha infatti assegnato all’Ufficio tecnico le prime risorse, pari a 800 euro, per affidare l’incarico a una ditta esterna, visto che tra gli impiegati non è presente la figura del fontaniere, affinché provveda all’interruzione dell’erogazione idrica a quelle utenze non in regola, sotto la direzione del Comune. La somma è stata stanziata in via presuntiva, considerato che ancora il bilancio 2020-2022 non è stato approvato e l’Ente è in esercizio provvisorio. “Abbiamo circa 1,3 milioni di euro di crediti del canone idrico e l’Ufficio Tributi ha già diffidato i morosi a mettersi in regola entro 15 giorni – spiega il sindaco – ora inizieremo i distacchi a partire dalle attività commerciali, mentre per le abitazioni è prevista prima la limitazione del flusso idrico (minimo 50 litri a persona al giorno, ndc) e poi si può procedere al distacco, tenendo conto anche della situazione economica delle famiglie. I costi per l’interruzione della fornitura saranno a carico del privato”. Un problema, quello dei canoni idrici non pagati, che a Sant’Alessio riguarda sia privati, in particolari grandi condomini, che strutture commerciali e ricettive. Per le utenze ad uso domestico la riduzione del flusso e il distacco sono disciplinati dall’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente, che prevede varie fasi: il distacco, in ogni caso, non può avvenire per gli utenti domestici residenti in documentato stato di disagio economico sociale.
