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Contenzioso chiuso dopo un anno. Già ripresi i lavori per installare gli apparecchi


Sant'Alessio, il Comune perde il ricorso anche al Cga: via libera all'antenna di Wind-Tre

di Andrea Rifatto | 24/07/2021 | ATTUALITÀ

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L'antenna installata ieri

Via libera all’installazione dell’antenna per la telefonia mobile di Wind-Tre sul terrazzo dell’abitazione di Sant’Alessio Siculo dove era stata prevista già due anni fa. Il Cga di Palermo ha infatti respinto il ricorso presentato dal Comune contro il colosso delle telecomunicazioni e nei confronti dell’Assessorato regionale Territorio e Ambiente, dell’Arpa, della Città metropolitana e dell’Asp (quest’ultimi due enti non si sono costituiti in giudizio), finalizzato ad ottenere il ribaltamento della sentenza di primo grado dello scorso dicembre, con il quale il Tar di Catania aveva annullato il divieto di esecuzione dei lavori, l’ingiunzione di demolizione e il diniego dell’autorizzazione. A febbraio era stata accolta la sospensiva chiesta dal Comune, difeso dall’avvocato Carmelo Moschella, per possibili pregiudizi alla salute umana, ma adesso nel merito l’appello è stato ritenuto infondato con la conferma della sentenza di primo grado, “salvi i successivi atti” della Pubblica Amministrazione, con un articolato provvedimento che ha cassato le tesi dell’Amministrazione sulle violazioni di carattere procedurale e tecnico. L’antenna è prevista su un fabbricato in via Consolare Valeria 25 ma subito dopo l’avvio i lavori sono stati sospesi e non più ripresi, anche perchè nel frattempo i titolari dell’immobile hanno risolto il contratto di locazione con Wind-Tre: la società si è quindi rivolta al Tribunale civile di Messina che però ha rigettato la domanda contro i proprietari del lastrico solare, confermando la legittimità della risoluzione. Subito dopo la sentenza del Cga, Wind-Tre ha comunque ripreso i lavori e già ieri è comparsa l’antenna.

“Diversamente da quanto vorrebbe il Comune, ciò però non può comportare - scrive il Cga - previo annullamento della sentenza, una pronuncia in rito declinatoria dell’interesse di Wind-Tre al ricorso di primo grado e questo perché la sentenza del giudice civile è stata appellata e una sua riforma potrebbe far rientrare Wind-Tre nella disponibilità della porzione di immobile”. I giudici hanno infatti sposato la tesi che “la risoluzione contrattuale esercitata dai proprietari sarebbe dipesa dagli atti e dai provvedimenti ostativi della Pubblica Amministrazione con i quali è stata negata l’autorizzazione ed è stata disposta dapprima la sospensione lavori e quindi la rimozione dell’intervento”. Il Cga ha specificato in sentenza che resta affidata all’Arpa la verifica del rispetto dei limiti, inderogabili, alle emissioni elettromagnetiche, a tutela della salute delle persone, e all’atto della attivazione dell’impianto la stessa Arpa dovrà esprimere una approfondita valutazione radioprotezionistica – anche in relazione alla vicinanza con edifici abitati e col Poliambulatorio - verificando se le emissioni di onde elettromagnetiche siano conformi o no ai limiti, ai valori di attenzione e agli obiettivi di qualità stabiliti dalla norma. In quella sede, se necessario, potranno essere richieste o concordate tra le parti interessate riduzioni di potenza per minimizzare l’esposizione a inquinamento elettromagnetico, a tutela della salute umana.


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