Venerdì 19 Aprile 2024
Al Tar è arrivata una sconfitta. L'azienda annuncia che riprenderà i lavori


Sant'Alessio, il Comune non demorde sull'antenna Wind-Tre e presenta appello al Cga

di Andrea Rifatto | 18/01/2021 | ATTUALITÀ

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Gli interventi fin qui realizzati

Non è ancora detta l’ultima parola nella vicenda legata all’installazione dell’antenna per la telefonia mobile di Wind-Tre a Sant’Alessio Siculo. Dopo la sentenza del Tar di Catania, che ha dichiarato illegittimi tutti gli atti emanati dal Comune per bloccare l’installazione della stazione radio base dando ragione al colosso delle telecomunicazioni, l’Amministrazione comunale ha deciso di presentare appello al Consiglio di giustizia amministrativa di Palermo contro il verdetto di primo grado, ritenendo di dover far valere le proprie ragioni e per motivi di continuità ha confermato l’incarico al proprio legale difensore, l’avvocato Carmelo Moschella, stanziando altri 8mila 600 euro per l’appello al Cga. Nei giorni scorsi, con una nota firmata dal sindaco Giovani Foti e dal responsabile dell’Ufficio tecnico Gaetano Faranna, è stata comunicata alla società e agli enti interessati l’intenzione di arrivare fino all’ultimo grado del giudizio e per tutta risposta Wind-Tre ha fatto sapere a stretto giro di aver ripreso i lavori per portarli a compimento, anche se al momento non si vedono avanzamenti evidenti del cantiere sull’edificio privato scelto individuato due anni fa dall’azienda rispetto a quanto fin qui realizzato prima della sospensione disposta dal Comune. Il Tar ha rigettato tutte le eccezioni sollevate dal Comune ritenendole non fondate, in quanto Wind-Tre ha proceduto regolarmente all’avvio dei lavori dopo il periodo di silenzio-assenso a seguito dell’istanza di autorizzazione presentata il 25 marzo del 2019 e dunque non potevano essere chiesti altri documenti né sospesi gli interventi, anche perchè l’Ufficio tecnico non ha mai comunicato l’avvio del procedimento e dunque i successivi atti erano illegittimi. In primo grado sono state rigettate anche le contestazioni sulla non perfetta rappresentazione dei luoghi in progetto e sulla presunta violazione dell’art. 32 del regolamento edilizio sull'estetica degli edifici, così come è stato stabilito che l’Arpa non poteva negare il proprio parere sulla volontà di Wind-Tre di depotenziare l’impianto nell’attesa della sentenza del Tar o della determinazione comunale, dovendo provvedere all’istruzione della relativa pratica e all’esito della stessa emettere provvedimento finale motivato (positivo o negativo che sia). Adesso, dunque, la battaglia legale si sposta al Cga. 


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