Martedì 16 Aprile 2024
Modificato dalla Regione il piano delle nuove strutture. Confermato il presidio a Taormina


Sanità e Pnrr, la Casa della Comunità nascerà a Roccalumera e non a Sant'Alessio Siculo

di Andrea Rifatto | 12/03/2022 | ATTUALITÀ

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L'immobile di Roccalumera sede dell'Asp

Arriva un’importante novità dall’elenco delle nuove strutture sanitarie previste in Sicilia con il Piano nazionale di ripresa e resilienza, che mette a disposizione 796 milioni di euro per tre tipologie di presidi. Tra le venti Case della Comunità della provincia di Messina, infatti, ne è stata adesso prevista una a Roccalumera, mentre è stata eliminata quella precedentemente immaginata a Sant’Alessio Siculo nel Poliambulatorio dell’Asp. Confermata, invece, quella di Taormina. L’elenco definitivo è stato approvato dalla Commissione Salute dell’Ars, che impegna il governo regionale e l’assessore regionale per la Salute a prevedere le strutture in sede di definizione del Piano operativo regionale, e verrà trasmesso all'Agenas, l'agenzia del Ministero della Salute che vigila sulla qualità del sistema sanitario. La Casa della Comunità di Roccalumera è stata prevista nell’immobile di via Torrente Sciglio (la Strada provinciale 25 che conduce alle frazioni), che attualmente è adibito a Guardia medica, Consultorio familiare e rilascio certificati.

Nella concezione prevista dalla Regione, il nuovo presidio sanitario è una struttura destinata a fornire molteplici servizi, promotrice di un modello di intervento multidisciplinare, dove il cittadino può trovare una risposta adeguata alle diverse esigenze sanitarie o socio-sanitarie. Il modello organizzativo e personale prevede la presenza a turno di 30-35 medici di medicina generale per 2 ore a settimana ciascuno, con apertura dell’ambulatorio h12 6 giorni su 7; la Continuità assistenziale notturno e festivi h24 7 giorni su 7; 10-15 ambulatori con 10-20 medici che svolgono attività ambulatoriale per i propri assistiti; 8-12 infermieri di famiglia e comunità (per attività ambulatoriali, di triage, valutazione dei bisogni di salute, assistenza domiciliare di base, prevenzione e teleassistenza); 5-8 unità di personale di supporto (amministrativo, tecnico e sanitario) e apertura del Punto unico di accesso dalle 8 alle 18 sei giorni su sette. Un presidio, dunque, dove poter fornire tutti i servizi sanitari di base, in cui il medico di medicina generale e il pediatra lavorano in équipe, in collaborazione con gli infermieri, gli specialisti ambulatoriali e gli altri professionisti sanitari quali logopedisti, fisioterapisti, dietologi, tecnici della riabilitazione e anche gli assistenti sociali.


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