Mercoledì 24 Aprile 2024
Il Comune punta a recuperare i crediti del 2013 accertati prima della prescrizione


S. Teresa, oltre 1.000 evasori della tassa rifiuti per 700mila euro: via alle ingiunzioni

di Andrea Rifatto | 04/11/2021 | ATTUALITÀ

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La responsabile Gambadoro e il sindaco Lo Giudice

Anche se la capacità di riscossione non è migliorata nell’ultimo anno e mezzo principalmente a causa della pandemia, non si fermano le attività di lotta all’evasione dei tributi portate avanti in questi anni dal Comune di Santa Teresa di Riva. L’ultimo provvedimento emanato dall’Area Finanziaria riguarda il recupero della tassa dei rifiuti solidi urbani (la vecchia Tarsu) relativa all’anno 2013, i cui accertamenti in merito ai mancati pagamenti sono stati effettuati nel 2018, ossia entro il termine di cinque anni dopo i quali scatta la prescrizione. Adesso si è proceduto con la contabilizzazione dei versamenti effettuati da parte dei contribuenti ai quali è stato notificato l’avviso di accertamento, procedendo all’istituto dell’autotutela dove risulta ammissibile, ed è emerso come ben 1.068 cittadini non abbiano proceduto ad effettuare il corrispondente versamento richiesto dal’Ente, rimanendo quindi evasori per un totale di Tarsu da recuperare che sfiora i 700mila euro. Dunque la responsabile del settore finanziario Rosaria Gambadoro e il responsabile del procedimento Antonino Palella hanno avviato le procedure per passare alla fase di riscossione coattiva dell’imposta sui rifiuti riferita al 2013, trasferendo alla ditta “Maggioli”, che dal 2016 gestisce il servizio di riscossione coattiva delle entrate patrimoniali e tributarie, l’elenco dei debitori da iscrivere a ruolo tramite l’emissione della successiva ingiunzione di pagamento. 

L’importo da riscuotere partiva da 436mila 798 euro come imposta, ai quali sono stati aggiunti 123.268 di sanzioni e 22 euro di interessi, per un totale richiesto ai cittadini, comprensivo di interessi di mora e spese di notifica per 110mila euro, pari a 669mila 991 euro. Da un esame più approfondito dell’ emissione del ruolo Tares si è reso necessario procedere ai discarichi amministrativi per quote inesigibili per sei cittadini, per un totale di 1.608 euro. Adesso la “Maggioli” procederà ad inviare le ingiunzioni di pagamento in unica rata e si vedrà quanti effettivamente salderanno i loro debiti con il Comune. Un problema, quello del mancato pagamento di imposte e tasse, che emerge anche dai bilanci annuali, come si deduca dal Rendiconto di gestione del 2020 approvato nelle scorse settimane in Consiglio comunale: somme, quelle accertate ma non riscosse, che vanno a confluire nel capitolo dei residui attivi, che ammontano attualmente a 13,4 milioni di cui 7,4 proprio per entrate tributarie, e che costituiscono un fardello che non accenna a diminuire da un anno all’altro visto che il periodo di crisi non aiuta ad aumentare la capacità di riscossione dell’Ente.


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