Giovedì 25 Aprile 2024
Tre giorni di celebrazioni per la monaca clarissa messinese canonizzata nel 1998


S. Teresa, le reliquie di S. Eustochia in visita nella parrocchia di Portosalvo

di Redazione | 27/04/2018 | ATTUALITÀ

3002 Lettori unici

La chiesa di Portosalvo e un'immagine della santa

Le reliquie di Sant’Eustochia Smeralda Calafato, monaca clarissa di Messina vissuta nel XV secolo, faranno visita per tre giorni nella parrocchia Santa Maria di Portosalvo di S. Teresa di Riva. L’arrivo è previsto sabato 28 alle 17.30, quando le reliquie della santa saranno accolte dal parroco don Agostino Giacalone e dalla comunità sulla via Francesco Crispi, all’incrocio di Savoca, e verranno portate in processione verso la chiesa parrocchiale. Alle 18 è prevista la Coroncina francescana, alle 18.30 la celebrazione eucaristica e alle 19.30 la catechesi del gruppo famiglie. Domenica 29, alle 9.30, la preghiera delle Lodi mattutine; alle 10 la celebrazione eucaristica, alle 18 la Coroncina francescana seguita dalla benedizione delle mamme in attesa e dalla consegna del nastro votivo; alle 19.30 sarà proiettato un video della canonizzazione di Sant’Eustochia. Lunedì 20 aprile, alle 9, la preghiera delle Lodi mattutine e l’Esposizione del Santissimo Sacramento per tutta la giornata; dalle 10 alle 12 la confessioni; alle 12 Regina Coeli; alle 15 preghiera dell’ora media; dalle 16 alle 17 le confessioni; alle 17.30 la preghiera del S. Rosario eucaristico; alle 18 preghiera comunitaria dei Vespri e benedizione eucaristica, seguita dalla Reposizione del Santissimo Sacramento; alle 18.30 celebrazione eucaristica e alle 19 la partenza delle reliquie di Sant’Eustochia Smeralda Calafato verso la parrocchia di Alì Terme.

Sant’Eustochia Smeralda Calafato, di famiglia agiata, figlia di un ricco mercante nacque il giovedì santo del 1434 nel villaggio Annunziata di Messina. Entrò tra le clarisse a 15 anni prendendo il nome di suor Eustochia. La sua scelta religiosa fu contrastata dalla famiglia tanto che i fratelli minacciarono di dar fuoco al convento che doveva ospitarla. Tuttavia le insistenze della giovane convinsero le consorelle ad accoglierla. Fu sempre animata da un profondo amore alla povertà. Nel convento di San Maria di Basicò, sceltasi per cella un sottoscala, visse penitente, dormendo sulla nuda terra e portando il cilicio. In seguito maturò il desiderio di fondare un nuovo monastero. Così nel 1464 nacque il monastero di Montevergine che alla morte di Eustochia, il 20 gennaio 1491 contava 50 suore. È stata canonizzata da Giovanni Paolo II l'11 giugno 1988. 


COMMENTI

Non ci sono ancora commenti, puoi essere il primo.

Lascia il tuo commento

Dichiaro di aver preso visione dell'informativa privacy ai sensi del D.Lgs. n. 196/2003.