Venerdì 19 Aprile 2024
Inammissibili le richieste contro la Regione sulla decurtazione del contributo


Roccalumera, il Comune perde il ricorso al Tar sui precari: "Non rispettati i termini"

di Andrea Rifatto | 11/06/2020 | ATTUALITÀ

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Il municipio di Roccalumera

Arriva una sconfitta per il Comune di Roccalumera nel ricorso presentato al Tar di Catania contro l’Assessorato regionale delle Autonomie locali, finalizzato a chiedere l’annullamento del decreto emanato il 10 dicembre con il quale è stata riconosciuta all'Ente la somma di 233mila 601 euro come contributo per la stabilizzazione dei 14 precari comunali (avvenuta l’1 febbraio 2019), mentre secondo l'Amministrazione comunale spettavano 283mila 374 euro. Con sentenza pubblicata ieri i giudici amministrativi hanno dichiarato inammissibile il ricorso non condividendo le tesi del Comune e specificando che nel percorso di stabilizzazione non sono state rispettate le scadenze previste. Il Tar ha spiegato come ai sensi della Legge regionale 1/2019 vi sia stata una decurtazione del fondo per garantire la prosecuzione delle prestazioni dei lavoratori appartenenti al regime transitorio del personale precario in quanto “la Conferenza Regione-Autonomie locali per l’anno 2019 ha deliberato la riduzione della quota del 4% nei confronti degli enti che non hanno avviato e concluso la stabilizzazione nel periodo 2013-2017”. Le somme sono state quindi ripartite ai Comuni siciliani con il decreto 525 del 10 dicembre, contestato dall'Amministrazione, “ma è altrettanto vero che la riduzione del 4% su scala generale e contestuale assegnazione agli enti locali in regola con le stabilizzazioni - scrive il Tar - è stata disposta con il decreto 499 del 29 novembre e risulta arduo affermare che il Comune di Roccalumera non fosse tenuto ad impugnare, quantomeno congiuntamente al 525, il decreto 499, dovendo, esso, peraltro pure intimare gli enti beneficiari delle economie quali controinteressati”. Dunque la mancata richiesta di annullamento del decreto di novembre ha reso il ricorso inammissibile e “non appaiono utili a giungere a diverse conclusioni - si legge nella sentenza - le considerazioni conclusive che il Comune di Roccalumera ha svolto in memorie: la lesione nei confronti del predetto Ente territoriale nasce direttamente dall’applicazione della legge (e delle prescrizioni della Conferenza Regione - Autonomie locali), preliminarmente operata con il decreto 499/19”. I giudici hanno poi aggiunto come l’annullamento del successivo decreto di dicembre “nessuna utilità potrebbe spiegare nei confronti dell’Amministrazione di Roccalumera avendo già l’Assessorato regionale incontestatamente disposto la riassegnazione, agli enti in regola, delle economie risultanti dalla decurtazione del 4% disposta nei confronti delle amministrazioni – tra cui il Comune di Roccalumera – che non hanno rispettato il percorso procedimentale sulla stabilizzazione dei precari”. Il ricorso è stato quindi dichiarato inammissibile e le spese compensate. Il Comune, difeso dall’avvocato Carmelo Saitta (esperto del sindaco Gaetano Argiroffi), a cui è stato affidato l’incarico per una spesa di 10mila 400 euro, potrebbe adesso presentare ricorso al Cga. Il mancato riconoscimento della differenza di quasi 50mila euro potrebbe infatti creare problematiche di bilancio fino al 2038, ossia per tutto il periodo contemplato dalla normativa sulla stabilizzazione.


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