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Nota al presidente del Consiglio. La replica del capogruppo di maggioranza


Roccalumera, "Basta attacchi e insulti personali da Cacciola": minoranza chiede rispetto

di Redazione | 26/09/2020 | ATTUALITÀ

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L'ultima seduta del Consiglio comunale

Sin dall’insediamento nel 2018 i toni tra maggioranza e opposizione a Roccalumera sono accesi, soprattutto in Consiglio comunale. Adesso la minoranza ritiene sia stato superato il limite e chiede al presidente Antonio Garufi di arginare “quanto viene messo in scena in modo riprovevole”. Ieri la consigliera Tiziana Maggio ha protocollato una nota, condivisa dai colleghi Rita Corrini, Antonio Scarci e Ivan Cremente, con la quale denuncia come “durante gli interventi e le dichiarazioni di voto presentate dalla minoranza, il capogruppo di maggioranza Cosimo Cacciola assuma un atteggiamento che poco o nulla ha a che fare con la ‘Bella e Buona Politica’ costruttiva che tutti vorremmo, bensì sconfini in atteggiamenti che a voler essere benevoli si possono solo classificare da ‘cortile’. L’input che ha portato alla richiesta scaturisce dall’ultima seduta, che ha visto uno botta e risposta dai toni accesi proprio tra Cacciola e Corrini sul bilancio 2020. “Ormai da poco più di due anni, il nostro gruppo è oggetto di attacchi che poco o nulla hanno a vedere con i tecnicismi del sistema politico - scrive Maggio - ma bensì degenerino in veri e propri attacchi personali che si perpetuano immancabilmente ad ogni sessione di Consiglio. Ad ogni dichiarazione del gruppo di minoranza si presenta immancabilmente un intervento del consigliere Cacciola, che in un crescendo evolve e si trasforma in una scena al ‘cardiopalma”, arricchita da dichiarazioni del tipo ‘stia zitta’ o ‘non capisce niente’, espressioni censurabili in qualsiasi contesto ed ancor più se rivolte ad una donna. È risaputo che tali atteggiamenti, assunti in qualsiasi ambito della vita ed in qualsiasi parte del mondo, ormai da anni sono oggetto di critica e di condanna, a qualsiasi livello si presentino”. Secondo la consigliera, avere un confronto e dibattere è caratteristica dell’essere umano, ma il comportamento ineccepibile ed il rispetto altrui è alla base di qualsiasi rapporto di una società che si proclama “civile” che salvaguarda il rispetto delle persone, ancor più se si parla di rispetto nei confronti delle donne. “In questo caso non sono solo parole ma insulti - rimarca - e durante l’esibizione del consigliere Cacciola si assiste ad un vero e proprio ammutinamento da parte di tutti i presenti, a partire dal sindaco, che interviene solo se strettamente necessario adducendo laconiche affermazioni e mai ampliando le argomentazioni, in seconda battuta dal presidente del Consiglio che in modo ridanciano cerca invano di ‘andare oltre’, del segretario che verbalizza solo alcune delle discussioni accadute e non da ultimo a tutti i consiglieri di maggioranza. Tutta la scenetta sin qui descritta risulta ancor più grave - aggiunge Tiziana Maggio - se si considera che ai lavori è presente l’assessore alla Gentilezza che non sente in alcun modo l’esigenza di intervenire”. La consigliera ha chiesto quindi ad assessori e consiglieri donna di “fare fronte comune contro atteggiamenti irrispettosi e sessisti”, suggerendo, in segno di protesta, “di abbandonare il Consiglio se malauguratamente si dovesse verificare qualche altro episodio irrispettoso”: “Non si può più continuare a sottacere ad atteggiamenti che lasciano l’amaro in bocca per l’irriverenza e la sfrontatezza con cui si verificano - conclude la consigliera Maggio - anche perché abbiamo l’onore di rappresentare la cittadinanza che ha creduto in noi e ci ha dato la propria preferenza”.

A stretto giro è arrivata la replica del consigliere Cosimo Cacciola: “La consigliera Tiziana Maggio ci ha abituati, in questi due anni, a stravolgere la verità dei fatti a proprio uso e consumo. Spesso, senza alcun titolo, si sporge dal suo superbo ed arrogante  balcone a dare giudizi e sentenze a destra e a manca. Questa illustre sconosciuta concittadina, assurta agli onori della cronaca politica locale per meriti non certo suoi, man mano ci ha preso gusto. Vero è che l'appetito vien mangiando - scrive il capogruppo di maggioranza - ed in questa sua solitaria ed impervia ascesa, non perde occasione ad usare le bugie come trampolino di lancio. E la dove le stesse sono ad essa fallaci, cavalca il vittimismo come inconsolabile alleato. La verità è che non ho insultato mai nessuno, né nel recente Consiglio comunale, men che meno in quelli trascorsi. Sono stato viceversa, sempre interrotto ed istigato, con agire premeditato, tant'è che spesso sembra di stare ad un assise di galline padovane. Infine, sulla mia mancanza di rispetto alle Donne, nulla di più falso. Evidentemente la Signora conoscendomi poco, nulla sa di me, della mia persona e della mia storia umana e personale. Chieda a tutte le Donne che mi conoscono, se quanto malignamente asserisce corrisponde al vero. Ed inizi, senza alcuna remora, da mia moglie e dalle mie figlie”.


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