Giovedì 25 Aprile 2024
La frazione di S. Teresa riunita idealmente per ascoltare la messa diffusa all'esterno


Risorgeremo come Gesù, a Misserio lenzuola ai balconi in segno di speranza - FOTO

di Andrea Rifatto | 12/04/2020 | ATTUALITÀ

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La chiesa di San Vito e alcune lenzuola bianche

Risorgeremo, come Gesù, dopo questo triste periodo in cui siamo lontani fisicamente l’uno dall’altro e anche da Dio, che però rimane vicino a noi nella preghiera quotidiana, dove fede e speranza ci guidano lungo la strada verso l’uscita dal tunnel. A Misserio, piccola frazione collinare di Santa Teresa di Riva, gli abitanti hanno voluto mostrare un segno di speranza, fiducia, resurrezione, come quella del Signore che si festeggia oggi, appendendo ai loro balconi lenzuola bianche e augurandosi buona Pasqua, auspicando di tornare presto alla normalità più forti di prima. Dalle finestre e dai balconi i cittadini hanno ascoltato la santa messa celebrata dal loro parroco, padre Marcellino Pane, e trasmessa all’esterno grazie agli altoparlanti della chiesa di San Vito Martire. La liturgia, diffusa per i vicoli della borgata, è stata occasione per far sentire la comunità vicina al Signore in questo giorno di festa.  “Pensavo che per la Santa Pasqua avrei potuto abbracciarvi uno per uno; per poterci incontrare, invece, dobbiamo prolungare l’attesa oltre la quaresima - hanno scritto don Marcellino e il diacono Carmelo Ucchino in una lettera alla loro comunità – nonostante ciò voglio farvi sentire la mia vicinanza, il Signore risorge e ci risorge a dispetto di ogni male e di ogni notte che si prolunga. La nostra fede in questo periodo di prova non è venuta meno, anzi ci ha stimolati ad alimentare la certezza che il Padre ha a cuore la nostra salute e la nostra gioia di vivere, mentre la Vergine Maria del Tindari sta tenendo desta la nostra speranza di un mattino di Pasqua. Certamente alla fine di questo tunnel che stiamo attraversando saremo migliori di prima e più fratelli, perché ci stiamo rendendo conto che non ci si salva e non si può stare bene da soli”.

“Stiamo constatando quanto pesa la lontananza dalle persone che amiamo e come cresce il desiderio di un abbraccio e di una carezza – proseguono il parroco e il diacono di Misserio – il Papa ci ha detto che non possiamo essere sani in un mondo malato. Ecco, il Signore Gesù si è già attivato per guarirlo e trasformarlo in giardino. Ricominceremo a incontrarci per celebrare l’eucaristia e nutrirci del Pane di vita, esprimendo la nostra comunione con gesti e parole di pace. Avrei voluto farvi sentire in modo molto più incisivo la mia vicinanza, ma non ho potuto farlo per la carenza di mezzi adeguati. Tuttavia nella preghiera vi ho incontrato ogni giorno in spirito e verità del Padre che si prende cura di ciascuno di noi nei modi e nei tempi che Lui conosce. Quando riusciremo a entrare nel mistero del suo amore sperimenteremo una gioia mai provata. Forse questo è un momento in cui ci sta portando in braccio perché l’inquinamento della terra non ci faccia ulteriore male. C’è una sola cosa che ci chiede: continuare ad avere fede. Chiunque si è rifugiato in Lui non è stato mai deluso. Cristo Risorto vi porti la gioia della vita vera e faccia sentire a ciascuno la sua presenza che infonde coraggio e alimenta speranza”.



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