Sabato 20 Aprile 2024
Previsti accorpamenti e tagli. Taormina rimarrà autonomo ma Messina perde 41 posti letto


Rete ospedaliera, nuovo Piano per la Sicilia

di Andrea Rifatto | 01/11/2014 | ATTUALITÀ

2993 Lettori unici | Commenti 1

Accorpamento degli ospedali, diminuzione delle unità complesse e trasformazione di una parte dei posti letto per “acuti” in posti per lungodegenti. Sono le tre linee principali del nuovo Piano per la rete ospedaliera elaborato dal Governo regionale dopo un lungo confronto con il Ministero della Salute, che ha fornito i nuovi parametri da mettere in atto entro il 31 dicembre 2016.

Accorpamento ospedali. Il Piano prevede innanzitutto l’accorpamento dei presìdi ospedalieri: in provincia di Messina nasceranno due Ospedali riuniti: “Milazzo-Barcellona-Lipari” e “Sant’Agata-Mistretta”, mentre rimarranno autonomi i nosocomi di Patti e Taormina. Tre i nuovi Ospedali che sorgeranno in provincia di Catania: “Acireale-Giarre”, “Biancavilla-Paternò-Bronte”, “Militello-Caltagirone”, frutto della riunificazione dei sette attualmente esistenti. Palermo manterrà l’ospedale Civico, Villa Sofia-Cervello e il Policlinico, mentre gli altri quattro ospedali della provincia verranno accorpati negli Ospedali riuniti “Partinico-Corleone” e “Petralia-Termini Imerese”. In provincia di Ragusa dei cinque esistenti rimarrà solo l’ospedale del capoluogo: nasceranno gli Ospedali riuniti “Vittoria-Comiso” e lo “Scicli-Modica”. Lentini, Augusta e Siracusa i nosocomi autonomi che rimarranno nella provincia siracusana: Noto e Avola saranno accorpati in un’unica struttura. In provincia di Trapani si passerà da sette presìdi ospedalieri a tre Ospedali riuniti: i poli di Trapani, Alcamo e Pantelleria, quelli di Marsala e Salemi e quelli di Mazara del Vallo e Castelvetrano saranno i nuovi riferimenti della sanità trapanese. Nell’agrigentino nascerà un’unica struttura che riunirà gli ospedali di Ribera, Sciacca, Licata e Canicattì. Due i presìdi previsti nella provincia nissena: “Mazzarino, Niscemi e Gela” e “Caltanissetta-San Cataldo e Mussomeli”. A Enna i quattro ospedali della provincia verranno trasformati in due Ospedali riuniti: “Nicosia-Leonforte” e “Enna-Piazza Armerina”.

Posti letto. Il bilancio complessivo vede il passaggio dai circa 17mila attuali ai 18.371 previsti dal Piano di rimodulazione, con un attivo di circa 1.400 unità. Ad usufruirne positivamente sarà innanzitutto l’Azienda sanitaria di Palermo con un +386 posti letto, seguita da Trapani (260), Catania (190) e Agrigento (161). Messina invece registra una controtendenza, perdendo 41 unità: 51 i posti letto che dovranno essere ridotti al “Papardo-Piemonte”, mentre il Policlinico della città dello Stretto godrà di 39 nuovi posti. Invariati invece i posti letto nelle strutture private, mentre 133 unità riservate ai malati “acuti” verranno trasformate in posti per lungodegenti. Segno meno riguardo ai posti per “acuti” al Garibaldi di Catania (-27), al Papardo Piemonte di Messina (-80), al San Raffaele Giglio di Cefalù (-20) e al Buccheri La Ferla di Palermo (-19). Il passaggio dei posti per “acuti” in quelli per lungodegenti interesserà anche le Asp: 42 all’Azienda di Agrigento, 24 a Caltanissetta, 57 a Catania, 26 a Enna, 69 a Messina, 14 a Ragusa. Rimangono escluse Palermo e Siracusa.

Riduzione unità complesse. Tagli anche alle unità complesse degli ospedali: entro fine 2016 dovranno essere ridotti i posti di primario e di assistente, secondo quanto previsto dal regolamento fissato dal ministero e a cui la Sicilia non potrà sfuggire. Rispetto ad oggi si assisterà così alla chiusura di almeno 33 unità complesse di Cardiologia, 51 di Chirurgia generale, 24 di Medicina generale, 27 di Ortopedia e traumatologia, 21 di Terapia intensiva, 15 di Nefrologia, 20 di Oncologia 27 di Ostetricia e ginecologia. Ci potrà essere spazio invece per la crescita delle Unità complesse di Allergologia, Recupero e riabilitazione funzionale, previste fino a 26, e Radiologia (fino a 29), anche se queste strutture dovranno subire riduzioni per almeno 500 postazioni

Il prossimo passo sarà adesso la discussione del Piano in commissione Salute all’Ars, che dovrà dare il proprio parere. Seguirà la pubblicazione in Gazzetta ufficiale, che porterà le Aziende sanitarie dell’Isola a rivedere le proprie piante organiche e bandire ove necessario nuovi concorsi.

Più informazioni: rete ospedaliera  


COMMENTI

ilpensiero | il 02/11/2014 alle 09:56:04

Entro la fine del 2016? una eternità per un sistema che non c'è la fa più a reggere la richiesta di assistenza,adeguata, da parte dell'utenza. Fra l'altro vorrei capire cosa significa "ospedali riuniti"? I chirurghi di trapani andranno ad operare ad Alcamo e il paziente successivamente verrà seguito da chi? E per le emergenze che si fa? si aspetta il chirurgo di Trapani che arrivi a visitare il paziente di Alcamo e poi disponga per l'intervento? E le guardie attive nei vari presidi saranno abolite così si mantiene tutto ma sempre con lo stesso personale che dovrà girare come una trottola per i vari presidi? Il rischio per i paziente e per i sanitari e parasanitari sarà aumentato e ancora una volta nella nostra bella sicilià si potrà dire"«Se vogliamo che tutto rimanga come è, bisogna che tutto cambi»

Lascia il tuo commento

Dichiaro di aver preso visione dell'informativa privacy ai sensi del D.Lgs. n. 196/2003.