Giovedì 18 Aprile 2024
L’erogazione potrebbe subire un nuovo stop necessario per mettere in sicurezza la condotta


Preoccupa la frana di Forza d’Agrò: Messina rischia di rimanere senza acqua - VIDEO

di Andrea Rifatto | 11/01/2016 | ATTUALITÀ

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I cedimenti causati dalla frana in movimento

#Messinasenzacqua, un incubo che potrebbe ripresentarsi. A tenere col fiato sospeso l’intera città è la tenuta della condotta Fiumefreddo, messa a rischio da una frana apertasi da alcuni giorni nel territorio di Forza d’Agrò, a circa 100 metri di distanza dall’area dove è stato realizzato il bypass con l’acquedotto Alcantara. L’Azienda Meridionale Acque Messina (Amam), che gestisce l’erogazione del prezioso liquido nella città dello Stretto, è corsa ai ripari e ha preparato un progetto, già approvato dal Comune di Forza d’Agrò (“Ci siamo messi subito a disposizione vista la gravità della situazione” – ha detto il sindaco Fabio Di Cara), dal Corpo Forestale e dalla Soprintendenza, che attende adesso solo il via libera del Genio civile, previsto nella giornata di domani. Non appena arriveranno gli ultimi calcoli geognostici, si potrà procedere con i lavori. La situazione è stata spiegata stamane nel corso di una conferenza stampa a Messina. “Dobbiamo intervenire con urgenza – ha dichiarato il direttore generale dell’Amam, Luigi La Rosa. Abbiamo fatto indagini sul territorio, dopo aver liberato l’area da tutta la vegetazione, e rilevato criticità lungo la condotta che s’inerpica per circa 250 metri fino alla galleria in sommità. Il versante è instabile e da consolidare, la frana attiva, e presumiamo che il dissesto si possa allargare. Bisogna mettere in sicurezza la condotta, ammorsandola allo strato roccioso in più punti, per evitare che possa scivolare spinta dalla frana, sulla quale si dovrà intervenire in un secondo momento”.

Questa mattina abbiamo raggiunto l’area di Fondaco Parrino, frazione di Forza d’Agrò. La situazione appare complicata. A mostrarcela è stato l’anziano proprietario del fondo dove insiste il cedimento, il sig. Giuseppe Lombardo, la cui famiglia coltiva da sempre questa collina, “sventrata” nei primi anni ’60 per il passaggio della condotta Fiumefreddo. Le lesioni nel terreno sono evidenti, il terrapieno realizzato artificialmente a valle a pochi metri dalla tubazione sta scivolando trascinando con sé muri di contenimento e massi di notevole dimensioni: “Qui hanno stravolto tutto, la montagna non era così – spiega Lombardo –: hanno cambiato le quote ammassando enormi quantità di terra argillosa, che con le piogge scivola sempre a valle. Questi muri dovevano essere in cemento armato ma si sgretolano come fosse fango” – evidenzia mostrandoci le profonde crepe nei manufatti realizzati decenni fa per mantenere in sicurezza il Fiumefreddo. Da giorni a Fondaco Parrino è un continuo viavai di geologi, ingegneri e tecnici Amam: “Li ho fatti entrare subito, con la massima disponibilità – aggiunge Lombardo – speriamo che il problema venga risolto senza troppi danni”. E se Lombardo rischia di perdere una parte del suo vigneto (“L’ho appena potato, speriamo non sparisca per sempre”), i messinesi potrebbero invece rimanere nuovamente con i rubinetti a secco. “Dovremo interrompere il flusso per almeno 24 ore – spiega La Rosa – ma questo non dovrebbe comportare particolari criticità perché prevedremo una riduzione dell’orario di erogazione per due giorni consecutivi. Fino alla mattinata, i cittadini avranno il tempo di riempire i serbatoi e potranno utilizzare quell’acqua nel resto della giornata. Come sempre, ci sarà qualche difficoltà nei punti più alti, per i quali eventualmente manderemo delle autobotti, anche per un paio di giorni successivi all’interruzione”.

Come si interverrà è stato spiegato dal progettista delle opere, l’ing. Michele Musumeci: “Le griglie che inglobano la condotta sono danneggiate e le criticità sono dovute ad assestamenti del terreno. Negli ultimi 7 mesi c’è stato un avanzamento della condotta di 8 metri, i prossimi 8 metri rischiano di farla cedere sotto il proprio peso. Inoltre a monte ci sono altri cedimenti molto seri delle opere di contenimento, che ci preoccupano perché il terreno è sprofondato per 70 centimetri e alle prossime piogge l’acqua s’infiltrerà creando notevoli pressioni. Se non interveniamo subito, potrebbero crearsi ulteriori distacchi di terreno e la condotta non resisterebbe. Quindi abbiamo pensato di collocare dei supporti, dei micropali accanto alla condotta da collegare con plinti in cemento armato, per aumentare la sicurezza in caso di erosione del terreno e scivolamento e valle, che comunque non sarà assoluta perché ci vuole tempo per caratterizzare la frana. Sarà necessario interrompere l’erogazione idrica un attimo prima delle perforazioni, per garantire la sicurezza dei lavoratori in cantiere. L’accesso ai punti di intervento non è semplice, ci sono pendenze che arrivano fino al 68 %, ma faremo velocemente delle piste su terreni limitrofi con terrazzamenti. I lavori avranno una durata di circa 15 giorni e un costo di circa 150 o 200mila euro”. Si avrà qualche difficoltà per raggiungere la collina dove intervenire, anche se i tecnici e il proprietario del terreno hanno già individuato una vecchia trazzera in disuso che verrà ripristinata per consentire il passaggio dei mezzi ed eseguire i lavori.  “Non definirei questa nuova situazione come una vera e propria emergenza ma piuttosto una criticità che non prevede interruzioni di fornitura tali da mettere in crisi la città di Messina e per la quale Amam ha già studiato gli interventi che partiranno nei prossimi giorni" -  ha dichiarato Calogero Foti, commissario delegato per l'emergenza idrica a Messina. Si è discusso anche della realizzazione del secondo bypass e di riparazione della condotta dell’Alcantara a cura di Siciliacque, che con grande senso di responsabilità ha confermato gli impegni assunti. A Calatabiano, intanto, si procede secondo programma con la realizzazione dei lavori di messa in sicurezza del versante in frana e la definizione del progetto di funzionalizzazione della condotta.


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