Martedì 23 Aprile 2024
Lavori bloccati da mesi: Anas attende ancora il parere di Rfi, già rinviato due volte


Ponte Agrò, cantiere abbandonato per i ritardi della burocrazia: "Ci hanno presi in giro"

di Andrea Rifatto | 15/03/2021 | ATTUALITÀ

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Il cantiere abbandonato

“Perchè fare una settimana di lavori e poi sparire per mesi? Mi sa tanto di presa in giro”. È solo uno dei tanti commenti dei cittadini di Santa Teresa di Riva e Sant’Alessio Siculo sulla mancata riapertura del cantiere per le opere di demolizione e ricostruzione del ponte Agrò sulla Strada statale 114, avviato il 15 ottobre ma chiuso ai primi di novembre e ancora fermo, per non dire abbandonato. Le ruspe hanno operato per alcuni giorni rimuovendo lo strato di asfalto lungo i 326 metri dell’impalcato, sono state delimitate tutte le aree di cantiere nella zona sottostante il ponte, sulle due sponde e nell’alveo del torrente Agrò. Poi più nulla. Uno degli ostacoli alla prosecuzione delle opere era la presenza dei cavi telefonici, che nelle settimane successive sono stati rimossi, ma il problema principale emerso dopo l’avvio dei lavori è stata la necessità di aggiornare il piano delle demolizioni e del monitoraggio del binario ferroviario situato a fianco del ponte, in quanto si è palesata la necessità di alcune modifiche considerando che il traffico ferroviario non può essere interrotto e bisogna garantire la massima sicurezza alla circolazione dei treni. Da quanto si apprende da fonti Anas, da novembre il documento riguardante il monitoraggio della linea ferrata è stato redatto per ben due volte e inviato a Rete Ferroviaria Italiana, che ha sollevato in entrambi i casi delle osservazioni chiedendo modifiche; adesso il piano è stato nuovamente inviato a Rfi e si attende il responso, che si spera sia positivo. In ogni caso i due enti stanno collaborando fattivamente per arrivare presto a superare la criticità e poter ripartite con le opere. La sfiducia, come è comprensibile, pervade i cittadini: “Perchè non ci hanno pensato prima - commenta Mario - invece di iniziare i lavori e poi rendersi conto che bisognava fare altri controlli? Sono ormai più di dieci anni che si parla di progetti del nuovo ponte, da settembre del 2018 è chiuso e possibile che dopo una settimana di cantiere si debba bloccare tutto e rifare altre verifiche? Perchè non è stata fatta prima una programmazione?”. Fortunatamente le condizioni meteorologiche in questo inverno sono state favorevoli e non si sono registrati episodi di piena del torrente Agrò, con il conseguente rischio di chiusura della passerella provvisoria, altrimenti il traffico sarebbe stato totalmente interrotto e la riviera jonica tagliata in due, visto che non esistono strade alternative se non l’autostrada Messina-Catania. Ma procedendo di questo passo bisognerà convivere almeno fino alla primavera 2022 con l’attuale viabilità precaria, visto che i lavori del ponte dureranno 14 mesi e non si ancora quando riprenderanno. Una volta ricevuto il via libera da Rfi, il raggruppamento di imprese “Mit Costruttori-Consorzio Stabile Alveare Network-Cgc Srl-Bosco Italia-Tecnolavori” di Adrano, esecutore dei lavori, potrà procedere con la demolizione e ricostruzione smontando gli impalcati e demolendo le pile di sostegno. Quando ciò avverrà rimane ancora una domanda senza risposta.

Più informazioni: ponte agrò  


COMMENTI

fahrenheit | il 15/03/2021 alle 20:40:14

La burocrazia non c’entra proprio nulla. Se il progetto e’ stato dichiarato cantierabile ovvero pronto per l’avvio dei lavori evidentemente ci sono state carenze progettuali.

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