Martedì 23 Aprile 2024
La cittadina jonica non supera i 10.000 abitanti e non potrà pero ottenere 2 milioni


Pnrr, Santa Teresa punta tutto sulla riqualificazione di giardino e piazza principale

di Andrea Rifatto | 05/01/2022 | ATTUALITÀ

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Il giardino di Villa Crisafulli-Ragno

Per poche centinaia di residenti Santa Teresa di Riva non supera la soglia dei 10mila abitanti e dunque non potrà ottenere i 2 milioni di euro previsti dal Piano nazionale di ripresa e resilienza, ma dovrà “accontentarsi” dei 740mila euro che la Città metropolitana ha stabilito di assegnare ai centri più piccoli. Un tesoretto che l’Amministrazione comunale di Santa Teresa di Riva ha deciso di utilizzare per la riqualificazione di villa Crisafulli-Ragno, ossia il parco pubblico “Unità d’Italia” situato sul lungomare, e della centrale piazza Quinto Reggimento Aosta, dove sorge il municipio. La Giunta ha approvato la scheda progettuale redatta dal responsabile unico del procedimento, l’architetto Angelo Caminiti dell’Ufficio tecnico, per l’importo complessivo di 740mila euro, con un cronoprogramma di sedici mesi per realizzare le opere. L’incartamento è stato inviato alla Città metropolitana, che inserirà l’intervento tra le azioni volte al miglioramento della qualità del decoro urbano e del tessuto sociale e ambientale, sulle quali si sta puntando in tutto il territorio messinese in vista del Pnrr. Entrambi gli spazi meritano maggiori attenzioni e soprattutto il giardino di villa Crisafulli-Ragno, acquistato nel 2002 insieme alla residenza, oggi Palazzo della Cultura, per il quale il Comune di Santa Teresa terminerà quest’anno di pagare un mutuo ventennale da 2,5 milioni di euro. 

Per questa area, che ha una superficie di circa 2.000 metri quadrati, con un fronte verso il mare di circa 48 metri ed una profondità di 44 metri, nel 2010 l’architetto Paolo Costa, allora progettista del Prg, ha redatto un progetto esecutivo da 650mila euro che inizialmente era stato ammesso a finanziamento dal Cipe a valere sui fondi Fas ma che poi non si è concretizzato, rimanendo nei cassetti del municipio. Il giardino, seppur negli ultimi dieci anni ha perso parte della vegetazione (soprattutto le palme a causa del punteruolo rosso), è uno degli ultimi lembi di territorio nel quale si può ritrovare la memoria della fascia di verde di circa 50 metri (con piante di agrumi, ulivi ed altre piante autoctone) protetta dal mare da murature in pietrame locale, che caratterizzava lo spazio tra l’edificato e l’arenile sino alla realizzazione dell’attuale lungomare. Il progetto di Costa prevedeva anche uno spazio per ospitare manifestazioni e spettacoli e la realizzazione, al posto dell’autorimessa, di un chiosco a struttura metallica per la creazione di un servizio di ristoro. Negli anni successivi la nuova amministrazione ha redatto un altro elaborato da 880mila euro, che prevedeva anche la realizzazione di un teatro tenda, ma anche questa idea è rimasta solo sulla carta.


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