Mercoledì 24 Aprile 2024
I fondi erogati nel 2012 devono essere restituiti. Il Comune darà battaglia legale


Nizza, revocato dalla Regione il finanziamento da 357mila euro per Palazzo Interdonato

di Andrea Rifatto | 06/11/2020 | ATTUALITÀ

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Palazzo Interdonato sul corso Umberto I

Brutta tegola sul Comune di Nizza di Sicilia, che si è visto revocare dalla Regione il finanziamento concesso nel 2012 per il restauro e la ristrutturazione edilizia di Palazzo Interdonato, allo scopo di destinarlo ad attività assistenziale. L’Assessorato regionale della Famiglia, delle Politiche Sociali e del Lavoro ha infatti firmato un decreto che revoca il contributo di 357mila 400 euro concesso otto anni fa al Comune, che aveva presentato istanza tramite il Pist 17 ottenendo i fondi a valere sul Po Fesr 2007-2013 Asse VI Sviluppo urbano sostenibile, e ne ha chiesto l’immediata restituzione. La Regione contesta il mancato completamento dell’operazione entro il 31 gennaio 2017, termine ultimo fissato per avviare le attività finanziate con i fondi comunitari: a quella data, invece, secondo gli uffici palermitani, la struttura situata sul corso Umberto I non era “né funzionante né posta in uso né fruibile dai destinatari”. Il Comune aveva inviato alla Regione la delibera di Giunta dell’agosto 2016 con l’approvazione del quadro economico e la relazione finale dell’operazione, da dove si evinceva che “il progetto ancora non è funzionale”; a quel punto il Dipartimento regionale della Famiglia e delle Politiche sociali aveva trasferito gli atti di rendicontazione progettuale all’Unità di Controllo Po-Fesr del Dipartimento e successivamente, nel gennaio 2018, il Comune aveva inoltrato un’altra delibera di quello stesso mese dove veniva dichiarato che i lavori della struttura erano stati ultimati il 18 dicembre 2017, attestando la piena funzionalità dell’edificio e dichiarando che i servizi assistenziali sarebbero stati gestiti e coordinati da personale in pianta organica al Comune. 

I lavori di ristrutturazione dell’edificio erano stati consegnati il 10 marzo 2015 e ultimati il successivo 30 settembre, ma è stato necessario affidare un altro appalto per i lavori di finitura, consegnati il 4 novembre e completati il 15 dicembre 2017, dunque quasi un anno dopo il termine fissato dalla Regione. L’Autorità di Gestione del PoFesr al Dipartimento Programmazione a gennaio 2018 aveva quindi inserito l’operazione di Nizza tra quelle che presentavano criticità e nel giugno 2019 è stato avviato il procedimento di revoca del finanziamento, proprio in considerazione di quanto dichiarato nella delibera di Giunta del gennaio 2018. Le giustificazioni addotte dal Comune di Nizza non sono state ritenute accettabili, in quanto l’attuazione dell’attività connessa al progetto per Palazzo Interdonato doveva essere predisposta in tempi debiti e dunque si è arrivati alla revoca del contributo concesso nel settembre 2012, come tra l’altro previsto nella delibera di Giunta del 2015 con la quale l'Amministrazione comunale ha assunto l'impegno alla restituzione delle somme erogate a titolo di anticipazione in caso revoca per inadempimenti degli obblighi previsti. L’Ente dovrà restituire le somme erogate a titolo di anticipazione di finanziamento per un totale di 330mila 313 euro, mentre i restanti 27mila 086 euro verranno disimpegnati dal bilancio regionale. L’Amministrazione del sindaco Piero Briguglio ha ritenuto che sussistano valide ragioni per proporre ricorso al Tar contro il decreto e ha conferito incarico all’avvocato Nunziato Antonio Medina, stanziando 13mila 865 euro. Lo scorso anno la Regione ha erogato per Palazzo Interdonato un altro finanziamento da 384mila 750 euro per il completamento dei lavori.


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