Venerdì 19 Aprile 2024
L'Amministrazione ha programmato gli incontri nei quartieri per raccogliere le proposte


Lo sviluppo urbano di S. Teresa passerà dai cittadini: via all'iter del Piano strategico

di Andrea Rifatto | 30/01/2017 | ATTUALITÀ

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L'assemblea plenaria con il sindaco e i comitati di quartiere

Lo sviluppo urbano di S. Teresa di Riva e del suo territorio passerà dal confronto con i cittadini attraverso un processo finalizzato ad aggregare e coinvolgere tutta la comunità in una riflessione sul proprio futuro e sulle azioni e i progetti per realizzarlo, che confluiranno nel Piano strategico comunale. L’Amministrazione comunale, nell’ultimo scorcio di legislatura, è infatti intenzionata ad avviare un dibattito con i residenti per pianificare le strategie con le quali definire l’assetto del territorio, modificato nell’ultimo trentennio in base a un Piano di fabbricazione risalente al 1979 che lascia pochi margini di manovra, visto che il tessuto urbano è stato ormai irrimediabilmente segnato da scelte spesso poco oculate e distruttive. La volontà di partire dal basso è stata manifestata dal sindaco Cateno De Luca nel corso dell’assemblea plenaria con i componenti dei comitati di quartiere (presente anche il vicesindaco Danilo Lo Giudice), organismi che saranno la base di partenza per coinvolgere i cittadini dei vari rioni santateresini. “Terremo un incontro per ogni quartiere, al massimo due per le zone più vaste, la domenica mattina dalle 9 alle 13 in modo da avere la più larga partecipazione possibile – ha spiegato De Luca – e gireremo per capire quali aree possono essere inserite nel Piano strategico e per raccogliere le idee su come valorizzarle. Se ad esempio in una piazza è possibile realizzare un parcheggio sotterraneo – ha ipotizzato il primo cittadino – potremo concedere a un privato il diritto di sottosuolo stipulando un accordo di programma che consentirà al Comune di ricavare risorse da investire in altre opere”. Il calendario verrà stilato nei prossimi giorni: l’intenzione è quella di chiudere la fase di confronto nel giro di tre mesi per poi mettere in rete tutte le informazioni per redigere il Piano strategico e successivamente il Piano regolatore. “Questa modalità di progettazione, denominata bottom up (dal basso verso l’alto) – ha aggiunto il sindaco – verrà utilizzata anche per la partecipazione ai prossimi bandi di finanziamento per opere pubbliche, in quanto consente di ottenere un punteggio aggiuntivo”.

Gli incontri sono già stati programmati e si svolgeranno nelle giornate di sabato (ore 15-19) e domenica (9-13). Si partirà il 18 e 19 febbraio dal quartiere Centro-Torrevarata, il 4 e 5 marzo Ciumaredda-Portosalvo-Cantidati, l'11 e 12 marzo Barracca-Catalmo, il 19 marzo nella frazione Misserio, il 26 marzo nelle borgate Giardino-Quartarello-San Gaetano e si chiuderà l'1 e 2 aprile a Bucalo-Sparagonà.

Un anno fa De Luca aveva manifestato l’intenzione dell’Amministrazione di utilizzare il Piano strategico per vendere la capacità urbanistica residua del paese: “Daremo la possibilità ai privati che fanno l’accordo di programma preventivo con il Comune di fare investimenti per attività produttive e in minima parte per civili abitazioni – disse allora il sindaco – e metteremo la capacità urbanistica: se c’è un terreno agricolo che nel Piano strategico passerà a destinazione turistica-alberghiera, aumentando quindi di valore, una parte di quel valore aumentato in seguito alla variante andrà girata alla comunità con il contributo di scopo: da ciò abbiamo calcolato che potremo ricavare circa 10 milioni di euro, che utilizzeremo per la rete fognaria, per la cui realizzazione servono 10 milioni oltre 2 milioni per la messa a norma del depuratore”.

Il Piano strategico comunale era uno dei cardini del programma elettorale sottoposto agli elettori nel 2012, quando Cateno De Luca spiegò che “la comunità S. Teresa di Riva dovrà essere protagonista della strategia di vivibilità e di sviluppo del paese mediante la redazione di un Piano che dovrà contemplare, oltre alle opere pubbliche e i servizi strategici per la comunità, anche le modalità, i tempi e le fonti di finanziamento e soprattutto concretezza e vivibilità”. In cinque anni, però, tutto è rimasto fermo.


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