Giovedì 25 Aprile 2024
Dopo un anno riaperta parzialmente con un nuovo look. In arrivo un'altra statua


Letojanni, piazza Cagli torna a risplendere con il suo "Diogene". E il cavallo "Janni"...

di Andrea Rifatto | 19/08/2021 | ATTUALITÀ

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La nuova piazza Cagli con la fontana e la statua

Torna aperta al pubblico piazza Corrado Cagli a Letojanni, il più grande spazio cittadino che da un anno era interdetto per i lavori di ristrutturazione e riqualificazione finanziati dalla Regione con 950mila euro. In seguito alla consegna parziale da parte della ditta esecutrice, la piazza è stata parzialmente riaperta ieri nella parte a monte e adesso è fruibile l’area giochi per bambini, totalmente rinnovata, mentre nelle prossime settimane si procederà con il completamento dei lavori di rifinitura, il collocamento dell’arredo e la sistemazione del verde con alberelli e piante, in modo da poter procedere all’apertura completa e all’inaugurazione. In piazza è tornata a risplendere la statua del “Diogene” realizzata da Corrado Cagli, posta nel 1981 ma da parecchi anni rimasta dentro un’aiuola malcurata senza essere valorizzata. “Non abbiamo mai avuto l’idea di sostituire la statua del Diogene, emblema di piazza Cagli intitolata all’artista anconetano che l’ha realizzata, nè di collocare sullo slargo altre opere d’arte - ha spiegato il sindaco Alessandro Costa rispondendo ad una interrogazione della minoranza consiliare e spegnendo le voci che si susseguono da mesi in merito al destino della prestigiosa scultura - gli interventi realizzati hanno consentito di ridare la giusta importanza al Diogene rimettendolo al centro dell’attenzione, tra giochi d’acqua e di luce, come avvenne 40 anni fa quando la statua è stata donata per volontà del commendatore Franco Muzzi, a cui nel 2016 abbiamo conferito la cittadinanza onoraria di Letojanni dopo che ho riallacciato il legame con la Fondazione Cagli, interrotto da anni”. Un restyling “che ha regalato a cittadini e turisti uno spazio aggregativo moderno e funzionale” ha sottolineato Costa, spiegando poi che i ritardi sono stati legati alla pandemia e anche alla necessità di approvare una variante in corso d’opera in quanto è stata rilevata l’assenza dei giunti di dilatazione che avrebbe potuto incidere sulla sicurezza statica della piazza e dunque il Comune è intervenuto con fondi propri per consentirne la realizzazione. Costa ha respinto al mittente anche le considerazioni fatte dall’opposizione sulla presunta pericolosità dei gradoni: “I lavori sono adeguati alla normativa e sarebbe opportuno valutarli dopo il completamento” ha aggiunto il sindaco.

A Letojanni arriverà prossimamente un’altra scultura, che già da tempo fa discutere: si tratta di una statua in acciaio inox, raffigurante un cavallo affiorante dalle acque posto su un blocco di cemento, dal titolo “Janni, il cavallo più bello del mondo". La scultura è stata commissionata all’artista Nino Ucchino per una spesa di 29mila 150 euro: “Nel corso degli ultimi anni l’Amministrazione si è fatta più volte promotrice di eventi culturali e l’interesse per l’arte è stato dimostrato anche con la riqualificazione del Museo Durante, in cui le opere degli artisti hanno finalmente avuto la giusta collocazione - spiega il sindaco - in questa ottica, e con l’intenzione di rievocare la leggenda della nascita del nome Letojanni, abbiamo chiesto la realizzazione di un bozzetto ad uno dei maggiori rappresentanti dell’arte contemporanea". L’Amministrazione, una volta ricevuta la proposta, ha “apprezzato non solo l’elevata ed innegabile qualità artistica ma anche che la circostanza che il cavallo è un simbolo emblematico per la cittadina, legato al leggendario racconto della nascita del nome della località stessa” e dunque ha dato il via libera alla realizzazione. Il cavallo “Janni” verrà collocato sul lungomare di fronte piazza Cagli, sopra il torrente, per ricordare il leggendario racconto della nascita del nome del paese, secondo il quale l’equino (dal nome Janni) venne travolto dalle acque mentre guadava il torrente Leto in piena, disarcionando il nobile che lo montava. 


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