Sabato 27 Aprile 2024
L'accesso al palazzo è consentito solo su prenotazione e non mancano i disagi


Letojanni, municipio sbarrato al pubblico da sei mesi: protestano cittadini e opposizione

di Andrea Rifatto | 29/08/2020 | ATTUALITÀ

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Il portone del municipio chiuso

Un portone chiuso da mesi. E non un portone qualunque, ma quello del palazzo comunale, la casa di tutti i cittadini. Succede a Letojanni, dove il Comune ha deciso da marzo di tenere sbarrato l’ingresso principale del municipio per garantire la sicurezza all’interno dell’edificio, vista la pandemia in corso, facendo accedere solo gli utenti che hanno preventivamente prenotato un appuntamento con gli Uffici o gli amministratori. Una misura tuttora in atto, nonostante da diverse settimane l'emergenza si sia attenuata. E così il portone rimane perennemente e desolatamente chiuso e chi ha necessità di entrare, anche solo per chiedere un’informazione, deve fare marcia indietro, visto che all’esterno non è affisso alcun avviso che spieghi le modalità di accesso al palazzo. L’Amministrazione a giugno ha provveduto ad acquistare dei divisori in plexiglass da fornire agi uffici per garantire il distanziamento sociale, così come sono stati installati degli erogatori di liquido igienizzante per le mani e all’ingresso del municipio è stato posizionato un termoscanner per la misurazione delle temperatura corporea. Tutto ciò per assicurare l’igiene degli ambienti di lavoro ed il distanziamento sociale all’interno degli uffici. Ma il pubblico continua a non venir fatto accedere, se non previo appuntamento. Diversi utenti, tra cui anche vacanzieri, hanno protestato per l’impossibilità di accedere al municipio e anche i consiglieri di minoranza Marilena Bucceri, Marina Scimone e Fabio Cicala hanno segnalato all’Amministrazione tali inconvenienti nel corso dell’ultima seduta di commissione consiliare: “Non capiamo perchè si continui a tenere il portone chiuso ai cittadini, gli utenti arrivano e trovano sbarrato e senza nessun avviso che spiega le modalità di accesso - afferma la capogruppo Bucceri - sono stati spesi circa 3mila euro per acquistare termoscanner, dispenser e divisori ma il palazzo continua a rimanere inaccessibile, basterebbe far stazionare un operatore all'ingresso per regolare gli accessi, con una lista di utenti che hanno preso appositi appuntamenti - aggiunge - e magari regolamentare tutti gli ingressi anche per il futuro con prenotazione con i singoli uffici”. L'invito di cittadini e forze politiche è dunque quello di riaprire il palazzo, garantendo l'applicazione al suo interno delle misure contagio, per far sì che la casa di tutti non appaia lontano dalla collettività.


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