Martedì 16 Aprile 2024
L'associazione Penelope ha incontrato alcuni amministratori e redatto un regolamento


Inserimento lavorativo dei disabili, "I Comuni facciano la loro parte"

di Gianluca Santisi | 04/06/2016 | ATTUALITÀ

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I partecipanti all'incontro

A parte qualche eccezione, gli amministratori del comprensorio jonico hanno disertato l’incontro organizzato dall’associazione Penelope all’Help Center di S. Teresa di Riva per affrontare il delicato tema dell’inserimento lavorativo delle persone diversamente abili. “Una scarsa partecipazione – ha commentato il presidente di “Penelope”, Giuseppe Bucalo – che conferma la poca attenzione che i comuni mostrano alle tematiche connesse all'inclusione sociale e al diritto alla vita indipendente delle persone disabili”. Hanno risposto all'invito solo quattro amministrazioni comunali: il Comune di Savoca, rappresentato dall'assessore Servizi sociali Carmela Miuccio; il Comune di S. Teresa, con il responsabile dei Servizi sociali, Massimo Caminiti; il Comune di Roccafiorita, rappresentato dal presidente del Consiglio comunale Fabio Orlando e dall'assessore Nunziella Mazzullo; e il Comune di Casalvecchio, presente con il presidente del Consiglio, Carmelo Saglimbene. Ai rappresentanti dei comuni e ai familiari dei disabili intervenuti sono state illustrate le proposte mirate ad un coinvolgimento attivo degli enti locali, con particolare riferimento alle opportunità offerte dalla normativa vigente che permettano alle amministrazioni comunali di utilizzare gli appalti per beni e servizi per favorire l'inserimento lavorativo dei disabili, attraverso l'utilizzo di cooperative sociali di tipo “B”, introducendo apposite “clausole sociali” in tal senso nei contratti o promuovendo veri e propri “laboratori protetti”. Un impegno che, come ribadito da Bucalo, non necessita di nuovi investimenti economici, in quanto riguarda appalti in essere o da stipulare: ma richiede un cambio di rotta e orientamento circa la gestione e la ricaduta sociale degli stessi.

Per passare dalle parole ai fatti, l'associazione ha presentato una bozza di regolamento che impegna e regola le procedure per l'inserimento di clausole sociali negli appalti e la possibilità di appalti mirati all'inserimento lavorativo da parte delle amministrazioni comunali. Uno strumento concreto che, se votato dai Consigli comunali, obbliga ciascun comune, annualmente, a pianificare a quali appalti applicherà la "riserva", promuovendo l'inserimento lavorativo e sviluppando la nascita di imprese sociali sul territorio. Il recepimento del regolamento si accompagna alla richiesta di creare un fondo (comunale o sovracomunale coinvolgendo l'Unione dei Comuni delle Valli Joniche dei Peloritani) per il diritto al lavoro dei disabili, mirato a finanziare progetti di inserimento lavorativo promosse dalle associazioni e cooperative sociali del territorio, attraverso lo strumento del concorso di idee. “Quando si parla di bisogni delle persone con disabilità si pensa quasi esclusivamente al loro accudimento e alla loro assistenza e, nel migliore dei casi, all'accesso alle (poche) opportunità riabilitative – ha spiegato Giuseppe Bucalo –. Per le amministrazioni comunali le persone diversabili sono solo un ‘costo’: soggetti a bisogni (e ‘oggetti’ di assistenza) e raramente si pensa a loro come una risorsa o come a soggetti di diritti, primo fra tutti il diritto ad una vita autonoma e indipendente. Quando si parla di diritto al lavoro per le persone diversabili, nessuno sembra negare (a parole) ciò, ma nei fatti nessuno (o pochi) sembrano disposti ad assumere volontariamente una persona con limitazione dell'autonomia personale, al punto di disattendere coscientemente delle precise normative e, come nel caso degli imprenditori, di pagare multe giornaliere pur di non assolvere all'obbligo dell'assunzione di disabili. Prima di chiedere alle imprese di fare il loro dovere, bisogna chiedere con forza agli Enti pubblici (Comuni in testa) di fare la loro parte”. Il regolamento verrà adesso inviato ufficialmente ai sindaci e ai presidenti dei Consigli comunali di tutti i comuni e l'associazione Penelope, insieme ai familiari e le associazioni interessate, promuoverà incontri comune per comune, invitando i consiglieri, gli assessori, i sindaci e i responsabili degli Uffici dei Servizi sociali ad assumere precisi impegni, recepire il regolamento e a fare la differenza.


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