Giovedì 25 Aprile 2024
Il viadotto passerà sopra il Centro sportivo: si lavora per non perdere il finanziamento


Il raddoppio ferroviario distruggerà la pista di atletica di Savoca: trovata una soluzione

di Andrea Rifatto | 31/10/2021 | ATTUALITÀ

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Il passaggio del viadotto sulla pista

I cantieri del raddoppio ferroviario Giampilieri-Fiumefreddo dovrebbero sorgere nel 2022, per avviare i lavori di un’opera strategica da oltre due miliardi di euro che cambierà la mobilità tra le due province. Un’infrastruttura progettata per ridurre il più possibile l’impatto sulle aree urbane attraversate, ma che inevitabilmente “inghiottirà” tutto ciò che troverà lungo il proprio tracciato. È il caso del comune di Savoca, dove a pagarne le spese sarà il Centro sportivo polifunzionale situato a valle, nella frazione Rina: proprio sopra la struttura è infatti previsto il passaggio del viadotto ferroviario che collegherà le due sponde del torrente Agrò, partendo dalla stazione di Sant’Alessio Siculo-Santa Teresa di Riva fino ad arrivare alla galleria “Allume”, il cui imbocco è previsto a monte della frazione savocese di Mortilla. L’opera, come si vede dalla simulazione da noi realizzata, sorgerà in particolare in corrispondenza della pista di atletica (unica struttura del genere esistente tra Messina e Catania) e tutte le aree sottostanti verranno espropriate: dunque il Comune si è mosso negli ultimi mesi per cercare di salvare l’impianto sportivo, costituito anche da campi da calcetto e tennis, considerato che a Savoca è giunto dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri un finanziamento per riqualificarli da 1,5 milioni di euro, che si rischierebbe di perdere. Dopo una prima ipotesi di spostamento della pista nello stesso sito, l’Amministrazione comunale, insieme a Rete Ferroviaria Italiana, ha individuato un’altra area nella frazione Contura, alcune centinaia di metri più a monte a ridosso del torrente Agrò, che si estende su una superficie di 33.500 metri quadrati ritenuta ottimale per conformazione e dimensione. 

Dal Consiglio comunale è quindi arrivato il via libera all’unanimità alla richiesta di concessione demaniale per finalità sportive per realizzare l’impianto: “Siamo chiamati a prendere una decisione importante - aveva evidenziato prima del voto il capogruppo di maggioranza Sergio Trimarchi - dal momento che la pista è un’opera unica nel comprensorio e l’eventuale ricostruzione della stessa, come anche tutti i costi relativi allo spostamento, verrebbero assunti da Rfi”. Il Centro sportivo verrebbe quindi diviso in due, con la pista più a monte e i campi da tennis e calcetto che rimarrebbero al loro posto. “Il raddoppio ha carattere di pubblica utilità e il Comune non può opporsi al passaggio o chiedere una modifica al progetto - ha spiegato il sindaco Massimo Stracuzzi - e dunque è stata trovata una soluzione alternativa per recuperare la pista di atletica e salvare il finanziamento. Ci stiamo muovendo per trovare la quadra con l’Agenzia del Demanio, Rfi e il Ministero”. Lo spostamento del tracciato a monte è infatti già stato chiesto e ottenuto nel 2013 dall'allora sindaco di Savoca Paolo Trimarchi, che riuscì a far approvare una variante al progetto per non intaccare le abitazioni di Mortilla. Al momento non c’è ancora un impegno scritto di Ferrovie a ricostruire la pista e a sostenere i costi di progettazione, ma adesso che è stata individuata l’area si instaurerà un dialogo per siglare l’accordo. La minoranza ha chiesto se eventuali concessionari privati delle aree demaniali a Contura siano stati informati dall’Amministrazione dell’intenzione di realizzare l’impianto sportivo e da dove avverrà l’accesso all’area della nuova pista: il sindaco ha spiegato in merito che attualmente sono state presentate solo delle istanze di concessione e che quindi l’area non risulterebbe ancora concessa ai privati e che nel Piano regolatore è stata prevista una apposita strada di ingresso. Non si può perdere tempo, dunque, anche perchè la convenzione con la Presidenza del Consiglio dei Ministri per il finanziamento da 1,5 milioni di euro è già stata firmata lo scorso 30 luglio e da quella data il Comune ha 18 mesi per completare i lavori, prorogabili di altri 12 solo in casi eccezionali.


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