Lunedì 13 Maggio 2024
Ricorso al Tar della società che dal 2017 ha in concessione i servizi nei siti culturali


Gestione Teatro Antico e Area Naxos, è scontro tra Aditus e Regione sulla mancata proroga

di Andrea Rifatto | 03/02/2024 | ATTUALITÀ

760 Lettori unici

Ad aprile scadrà l'ultima proroga

Finisce nelle aule della giustizia amministrativa l’appalto di concessione per la gestione dei servizi per il pubblico nel Teatro Antico di Taormina e nel Museo-Area archeologica Giardini Naxos, affidato nel 2017 dalla Regione al raggruppamento temporaneo di imprese con mandataria la società “The Key Srl”, divenuta oggi “Aditus Srl”. La società ha infatti presentato ricorso al Tar di Catania contro l’Assessorato regionale Beni culturali e Identità siciliana, chiedendo l’annullamento di tutti i provvedimenti che hanno prorogato l’appalto fino al 30 aprile di quest’anno, in quanto la concessionaria ritiene vada prolungato sino al 29 dicembre 2026. Nel giugno 2021, infatti, al momento della scadenza, Regione e “Aditus” hanno preso atto del perdurare dello stato emergenziale dovuto alla epidemia da Covid-19 e che il flusso dei visitatori ha registrato valori negativi rispetto a quelli degli anni precedenti, stabilendo una prima proroga fino a gennaio 2022; la prima dilazione, però, visto il perdurare dello stato emergenziale e il correlato contingentamento della circolazione dei visitatori, non ha permesso di raggiungere l’equilibrio economico-finanziario previsto dal contratto e dunque lo scorso 29 novembre la Regione ha rinviato ulteriormente il termine di scadenza dell’atto di concessione del 2017 e dei correlati atti di sottomissione per i siti ricadenti nel Lotto ME3, con decorrenza dall’1 ottobre 2023 fino al 30 aprile 2024, termine ritenuto congruo per il raggiungimento dell’equilibrio economico-finanziario. La concessionaria “Aditus”, difesa dagli avvocati Giovanni Mandolfo e Claudio Piacentini, ha chiesto con un primo ricorso e poi con altri tre per motivi aggiunti l’annullamento degli atti firmati dall’Assessorato, non condividendo le tesi palermitane e manifestando espressa riserva di agire ulteriormente in via giudiziale anche al fine di ottenere il riconoscimento dell’obbligo di provvedere da parte dell’Assessorato sull’istanza presentata per il riequilibrio economico finanziario del piano e/o il riconoscimento di quanto ritiene le spetti in ragione del mancato riequilibrio per responsabilità che addossa all’Assessorato dei Beni culturali e dell’Identità siciliana. 

La vicenda è stata discussa nei giorni scorsi dalla Prima Sezione del Tar di Catania, presieduta da Pancrazio Maria Savasta, che ha abbreviato i termini riunendo il ricorso principale e quelli per motivi aggiunti senza per il momento emettere un provvedimento, che dovrebbe arrivare successivamente. La concessione riguarda i servizi di biglietteria, controllo accessi, pulizia e guardaroba, affidati per quattro anni ad un canone annuo di 62mila 857 euro oltre il 7% sul fatturato annuo, il 71% sull’acquisto dei biglietti di ingresso e il 30% per servizi o eventi straordinari. Nel decreto assessoriale del 29 novembre è stato specificato che “Aditus” deve versare alla Regione le somme ancora dovute sulla base delle rateizzazioni accordate, pari a 44mila 142 euro per il canone 2018, 48mila 092 euro per il 2019, 139mila 501 euro per il 2022 e 104mila 672 euro per il 2023.


COMMENTI

Non ci sono ancora commenti, puoi essere il primo.

Lascia il tuo commento

Dichiaro di aver preso visione dell'informativa privacy ai sensi del D.Lgs. n. 196/2003.