Giovedì 25 Aprile 2024
La proprietà dell'hotel fa ricorso al Tar contro gli atti emanati negli ultimi 10 anni


Forza d'Agrò, è scontro legale tra Baia Taormina e Comune sulla tassa rifiuti

di Andrea Rifatto | 30/01/2020 | ATTUALITÀ

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L'hotel si trova nella frazione a mare

È sempre più battaglia a colpi di carte bollate tra la “Baia Taormina Costruzioni” Spa in liquidazione, proprietaria dell’hotel Baia Taormina, e il Comune di Forza d’Agrò. La società, che da tempo ha in essere contenziosi con l’Ente sul pagamento dei tributi, ha presentato un ricorso al Tar di Catania chiedendo l’annullamento delle delibere di approvazione delle tariffe della tassa rifiuti emanate dal commissario regionale, dalla Giunta e dal Consiglio comunale tra il 2009 e il 2019. Il ricorso scaturisce dopo la richiesta presentata il 10 settembre in municipio per verificare la sussistenza di eventuali pendenze tributarie e in seguito all’incarico conferito dalla proprietà ad un professionista, l’ingegnere Gaetano Lo Presti, per verificare la correttezza dei criteri usati dal Comune per determinare la tassa rifiuti. Il tecnico ha rilevato “iniquità, irrazionalità e incoerenza” dei criteri usati adottati sin dal 2009 e utilizzati negli anni successivi, “con tariffe di gran lunga superiori per gli immobili ad uso diverso rispetto a quelli ad uso abitativo”. Dunque la “Baia Taormina Costruzioni” Spa si è rivolta al Tar, assistita dagli avvocati Antonio Miano e Achille Parisi, contestando tutti i provvedimenti.

Nel ricorso si evidenzia come nel 2013 l’Amministrazione abbia aumentato la tassa del 30% per le utenze domestiche e del 70% per quelle commerciali, “in misura diversa e discriminatrice a seconda della tipologia di immobile e quindi iniqua e incoerente oltre che immotivata”, senza fornire la dimostrazione delle argomentazioni per le quali ha ritenuto di applicare agli esercizi alberghieri una tariffa notevolmente maggiore rispetto a quelle per le abitazioni private, limitandosi al richiamo di salvaguardia delle esigenze di bilancio. Secondo la proprietà dell’hotel, “posto l’aumento delle spese di raccolta rifiuti, la percentuale di aumento doveva essere apportata in egual misura e meno che mai con una forbice così netta” e non si è tenuto conto che “l’attività alberghiera non è continua e sempre al massimo, a differenza delle unità abitative che producono giornalmente la stessa quantità di rifiuti” e nel caso dell’hotel Baia Taormina “viene esercitata per meno di otto mesi (aprile-ottobre)” e quindi “in applicazione del principio di proporzionalità la tariffa doveva essere dirotta di almeno il 30%”. La Giunta comunale ha affidato l’incarico per difendersi al Tar all’avvocato Salvatore Gentile, stanziando 2mila 500 euro. Intanto la Commissione tributaria provinciale ha rigettato un ricorso dell’hotel contro un’ingiunzione notificata nel settembre 2018 per il mancato pagamento di 51mila 310 euro di tassa rifiuti del 2016 e ha condannato la società alle spese di giudizio fissate in 3mila euro al Comune e 3mila euro alla ditta incaricata della riscossione. Il Comune di Forza d’Agrò era difeso dall’avvocato Alessandro Cacciotto, l’albergo dall’avvocato Filippo Brianni.


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