Sabato 20 Aprile 2024
Il sindaco illustra alla cittadinanza le spese dal 2015 a oggi per il servizio rifiuti


Debiti Comuni-Ato, Savoca si difende: "Noi in regola, spaventoso aumento dei costi"

di Redazione | 24/02/2019 | ATTUALITÀ

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Nino Bartolotta, sindaco di Savoca

Le colpe dei grandi debitori ricadono anche sui piccoli, che non ci stanno a subire disagi e disservizi e fanno sentire la loro voce. È quanto fa il Comune di Savoca, intervenendo in merito alla ormai nota vicenda del debito monstre che diversi comuni jonici e alcantarini hanno con l’Ato Me4 per i servizi di raccolta e smaltimento rifiuti. La cittadina savocese da tempo si è messa in regola ma sabato ha rischiato di subire un nuovo stop alla raccolta della spazzatura, poi scongiurato dopo l’interlocuzione tra il sindaco Nino Bartolotta e il commissario dell’Ato Francesco Mannone. Il primo cittadino ha adesso spiegato ai savocesi come stanno le cose per quanto riguarda la sua comunità. “Questa Amministrazione, dalla data del proprio insediamento (1 giugno 2015) al 31 dicembre 2018, per il servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti ha pagato somme per complessive 883mila 433,57 euro, di cui 191mila 351,19 nel solo mese di dicembre 2018, al fine di contribuire a far fronte alle criticità finanziarie più volte segnalate dalla gestione commissariale, prima fra tutte i pagamenti delle retribuzioni stipendiali del personale – esordisce Bartolotta – preciso che per far ciò, siamo stati costretti a sospendere i pagamenti di altri servizi e perfino gli stipendi del personale comunale, liquidati solo di recente. Nel mese di gennaio, inoltre, è stato sottoscritto un piano di rientro per il pagamento di ulteriori euro 88mila 731,47 euro. L’ente, dunque, ha liquidato risorse per complessive 972mila 165 euro, a fronte di un servizio di raccolta con il sistema del porta a porta, fortemente voluto da questa Amministrazione già dal gennaio 2016 (anticipando anche le somme per l’acquisto dei mastelli) ed effettuato quasi esclusivamente con l’impiego di due unità di personale a fronte di un territorio con ben 12 frazioni/centri urbani e un centro storico, meta giornaliera di numerosi turisti!”

“Occorre, inoltre, precisare che l’ente è stato costretto ad accantonare ulteriori somme a seguito di due atti di pignoramento verso terzi – prosegue il sindaco di Savoca – per crediti vantati da alcune aziende per servizi resi all’Ato Me4. A tutto ciò occorre aggiungere che il Comune di Savoca vanta un credito maturato per competenze stipendiali di personale comunale in regime di utilizzo parziale verso la società d’ambito, di 81mila 418,66 (alla data del 31 dicembre 2018). E per mettere fine alle ‘voci’ che imputano a questa Amministrazione di avere utilizzato risorse destinate a pagare il servizio di raccolta rifiuti per destinarle ad altro, voglio precisare che dal 2015 al 2018 sono state incassate somme a titolo di Tari per complessive 773mila 217 euro, a fronte di pagamenti che per il solo periodo 1 giugno 2015-31 dicembre 2018 ammontano a complessive 883mila 433,57 euro; dunque, 110mila 216 in più delle somme realmente introitate, senza contare gli ulteriori costi di 81mila 418,66 euro per retribuzioni stipendiali di competenza della società d’ambito, anticipate da questo Comune e a tutt’oggi non rimborsate!”. Bartolotta ha poi ricordato ai cittadini come prima degli Ato il servizio di gestione dei rifiuti fosse in mano ai Comuni che spesso avevano i propri mezzi ed i propri operatori ecologici e successivamente, con l’avvento degli Ato, si pensava di potere realizzare economie di scala, per cui si credeva che, associandosi più enti per la gestione del servizio, si potessero ammortizzare meglio i costi facendoli diminuire. Ma in realtà così non è stato o questo non è accaduto in Sicilia, dove gli Ato sono spesso diventate strutture incontrollate che hanno portato ad una spaventosa lievitazione dei costi!". Tardano ancora a partire l’Aro Val d’Agrò (insieme ai comuni di Antillo, Casalvecchio, Forza d’Agrò e Sant’Alessio) e la gara d’appalto della Srr. “Nel frattempo i rifiuti rimangono ancora in strada  conclude Nino Bartolotta – e le responsabilità scaricate su sindaci e Comuni”.


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