Giovedì 25 Aprile 2024
Sei soci impugnano la delibera dell'Assemblea: mediazione con la presidente


Comitato di gemellaggio S. Teresa: iter errato, lo Statuto non è valido

di Andrea Rifatto | 10/03/2018 | ATTUALITÀ

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Il Consiglio del 12 gennaio

Sembrava chiusa con l’approvazione del nuovo Statuto da parte del Consiglio comunale la diatriba all’interno del Comitato di gemellaggio tra S. Teresa di Riva e la cittadina francese di Fuveau. Ma quel documento, esitato con i soli voti favorevoli del gruppo di maggioranza, adesso non è ritenuto più valido. La circostanza è emersa nel corso della procedura di mediazione volontaria avviata dai sei componenti del Comitato, Rosy Crupi, Duilio Franchina, Giovanna Manganaro, Ornella Padovani, Carmela Pitrolo e Pasquale Scarcella, che hanno impugnato la delibera con cui il 12 dicembre l’Assemblea del’organismo di gemellaggio ha approvato il nuovo Statuto, portando la presidente Marilena Stracuzzi dinanzi ad un organismo di mediazione per cercare di dirimere la controversia. L’incontro si è tenuto martedì scorso a Messina e vi hanno preso parte, per i sei “dissidenti”, solo Carmela Pitrolo, insieme all’avvocato Carlo Mastroeni che li assiste, e la presidente del Comitato di gemellaggio Marilena Stracuzzi, difesa dall’avvocato Agatino Bellomo. I sei sostengono come alcune delibere, in particolare quella del 12 dicembre, siano “affette da gravissimi vizi per inosservanza dello Statuto del Comitato e delle norme civilistiche”, spiegando di aver avviato la procedura di mediazione “onde verificare se il Comitato stesso voglia, nella immediatezza, ripristinare la legalità ovvero costringere gli istanti a procedere davanti all’Autorità giudiziaria per vedere ripristinata la legalità oggi violata”. Al termine del primo incontro di mediazione hanno diffuso una nota sostenendo come “è emerso che lo Statuto esitato dal Consiglio comunale di S. Teresa di Riva non è vigente e che solo l’Assemblea del Comitato ha il potere per Statuto di approvare le modifiche, che andavano proposte con una procedura che oggi risulta violata”. Crupi, Franchina, Manganaro, Padovani, Pitrolo e Scarcella contestano soprattutto che il 12 dicembre non vi fossero i numeri per approvare il nuovo Statuto, in quanto sarebbero stati presenti solo 9 soci su 19 e dunque non sarebbe stato raggiunto il 50%+1 previsto dal vecchio Statuto.

“Se vi fossero state gravissime violazioni non si sarebbe avviata una procedura di mediazione ma sarebbe stata sarebbe intentata una causa civile o eventualmente penale qualora ve ne fossero gli estremi – replica l’avvocato Bellomo. Dinanzi ai mediatori non è emersa nessuna violazione di norme civilistiche, i sei soci non hanno mosso nessuna accusa sull’operato della presidente Stracuzzi, sollevando solo l’eccezione della regolarità della delibera del 12 dicembre per quanto riguarda la maggioranza dei presenti”. I sei, infatti, lamentano che non vi era il numero minimo perchè i soci sarebbero 19 e non 17 e il fatto che un nuovo componente non è stato ammesso in quella seduta. “Ciò perché – spiega sul punto l’avvocato Agatino Bellomo – il suo ingresso nel Comitato non era inserito all’ordine del giorno della seduta e dunque non poteva avvenire”. La mediazione sembra comunque aver dato i suoi frutti, in quanto è stata messa sul tavolo la proposta di riportare lo Statuto del Comitato di gemellaggio S. Teresa-Fuveau già esitato dal Consiglio comunale, in seno all’Assemblea per approvarlo, così da seguire la procedura prevista. “Vero è che l’iter non è stato perfetto secondo lo Statuto nella forma ma non nella sostanza – aggiunge il legale della presidente – visto che non è stata data l’ultima parola, così come spettava, al Comitato ma al Consiglio comunale. Accettiamo con la massina disponibilità la soluzione di far ripassare lo Statuto, che per il momento non è efficace, all’interno del Comitato, così da risolvere la vicenda”. Nell’occasione la presidente Marilena Stracuzzi ha consegnato i verbali e i documenti richiesti dai sei soci e le parti sono state riconvocate a Messina per il 9 aprile, giorno in cui la querelle, a meno di altri sviluppi, dovrebbe essere risolta.

Più informazioni: comitato gemellaggio  


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