Lunedì 13 Maggio 2024
Manifestazione per sollecitare la Regione a salvare il presidio di eccellenza


Ccpm di Taormina, le famiglie protesteranno a Palermo: "Deroga possibile, basta volerlo"

di Andrea Rifatto | 06/03/2024 | ATTUALITÀ

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Un sit-in delle scorse settimane

“Il Ccpm si trova ad affrontare una minaccia concreta di chiusura, dopo le numerose e necessarie proroghe per garantire un’assistenza continua di altissimo livello, e non possiamo permettere che questo accada”. Scendono in piazza anche a Palermo i “Guerrieri del Ccpm”, i genitori dei piccoli pazienti del Centro di Cardiochirurgia pediatrica del Mediterraneo dell’ospedale “San Vincenzo” di Taormina. La proroga fino al 31 luglio della convenzione tra l’Asp di Messina e l’ospedale pediatrico “Bambin Gesù” di Roma non tranquillizza le famiglie, che hanno organizzato una manifestazione di protesta nel capoluogo per martedì 12 marzo, alle ore 10, davanti la sede della Presidenza della Regione a Palazzo d’Orléans. “La Cardiochirurgia pediatrica di Taormina ha salvato e continua a salvare incessantemente la vita di tanti bambini e ragazzi, offrendo cure di altissimo livello - sottolineano i genitori - è un faro di speranza per tante famiglie che si trovano ad affrontare situazioni complesse e difficili. Grazie al lavoro straordinario del team medico e infermieristico, molti bambini hanno avuto la possibilità di vivere una vita piena e felice. Dobbiamo dimostrare, qualora non fosse già abbastanza chiaro, che la chiusura di questo centro, vanto a livello nazionale e internazionale, sarebbe un disastro senza precedenti per tutti”. Il governo regionale è consapevole che va trovata una soluzione definitiva e ha annunciato nelle scorse settimane di essere al lavoro per raggiungere questo obiettivo, non nascondendo le difficoltà dei vincoli posti dal decreto Balduzzi che ammette un reparto di Cardiochirurgia pediatrica ogni 5 milioni di abitanti, parametro secondo il quale alla Sicilia ne spetta soltanto uno. 

“L’analisi dei dati e delle attività fatte negli anni dimostra che la proroga non basta più ed è il momento di puntare sulla deroga al decreto Balduzzi - commenta Sasha Agati, primario del Ccpm - la politica deve risolvere un problema in cui si è ritrovata e non deve farlo con un altro errore, ma con grande buonsenso valutando bene cosa si perderebbe chiudendo un centro come quello di Taormina. Oggi la struttura è piena e attiva h24, senza alcune riduzione delle attività. È arrivato il momento di dare risposte concrete a chi ha ottenuto servizi soddisfacenti dal Ccpm e oggi rischia di vederselo chiudere sulla base di una mera scelta politica”. Mamme e papà hanno fatto sentire la loro voce anche durante il Chest National Workshop 2024, il congresso di Pneumologia che si è tenuto nei giorni scorsi a Messina: “I dati sulle prestazioni del reparto parlano chiaro - dicono - la politica si impegni a qualunque azione mirata affinché ci siano due reparti in Sicilia. Abbiamo organizzato la manifestazione a Palermo perchè la Regione deve ascoltare le nostre esigenze, non sono velleità: i nostri figli sono stati operati e salvati dal Ccpm, una struttura che funziona per cui la politica deve prendersi le proprie responsabilità”. Secondo le famiglie la deroga è possibile, perchè ben sei regioni italiane non rispettano i parametri del bacino di utenza e mantengono più centri di quelli previsti. In Veneto, ad esempio, esistono due Cardiochirurgie pediatriche a Padova e Verona, nonostante la regione abbiamo meno di 5 milioni abitanti come la Sicilia.


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