Venerdì 26 Aprile 2024
Solenne cerimonia, al termine dei lavori durati un anno, presieduta dal vescovo ausiliare


Casalvecchio, riaperto il duomo con la Dedicazione: "Partecipate alla vita della chiesa"

di Andrea Rifatto | 23/04/2022 | ATTUALITÀ

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La cerimonia presieduta da monsignor Di Pietro

Momenti di profonda solennità giovedì pomeriggio a Casalvecchio Siculo, dove a distanza di oltre un anno è stata riaperta la chiesa madre dedicata a Sant’Onofrio Eremita, patrimonio storico-architettonico della piccola comunità, chiusa a febbraio del 2021 per effettuare i lavori di restauro finanziati dalla Regione con 880mila 426 euro. La cerimonia di riapertura è stata accompagnata dal rito della Dedicazione finora mai effettuato all’interno del luogo di culto, svolto dal vescovo ausiliare di Messina, monsignor Cesare Di Pietro, accolto al suo arrivo in piazza municipio dalle autorità civili, religiose e militari, con in testa il sindaco Marco Saetti, l’arciprete don Alessandro Malaponte e il comandante dei carabinieri luogotenente Vito Calì, che lo hanno poi accompagnato al duomo per la benedizione e l’apertura delle porte e della scultura in pietra di Sant’Onofrio posta sul prospetto, con la consegna dell’edificio al vescovo. A seguire, davanti una gremita assemblea, la solenne concelebrazione eucaristica e il rito della Dedicazione, con l’aspersione e l’incensazione dei fedeli e delle pareti e l’unzione dell’altare. Al termine la scopertura della lapide commemorativa posizionata all’ingresso della chiesa madre. Presenti anche le Confraternite di Sant’Onofrio e della Santissima Annunziata (anche quella di Fiumedinisi), sindaci e parroci del comprensorio. I lavori, progettati e diretti dall’architetto Carmelo Pugliatti, su incarico della Parrocchia, sono stati effettuati dall’impresa “Fox Srl” di Gioiosa Marea per l’importo di 459mila 052 euro e si è intervenuto con il rifacimento dei prospetti e la messa in sicurezza della chiesa e della canonica; la sistemazione del tetto e del seicentesco soffitto ligneo a cassettoni; l’eliminazione delle infiltrazioni d’acqua sul retro dell’altare provenienti dalla strada provinciale e altri lavori di manutenzione, adeguamento e abbattimento delle barriere architettoniche. Le celebrazioni si sono tenute in questi mesi nella chiesetta dell’Annunziata.

“Questa cerimonia vuole significare la completa appartenenza a Cristo - ha detto padre Malaponte - aver ristrutturato l’edificio deve corrispondere con una partecipazione attiva alla vita della chiesa, per evitare che resti un pezzo di museo e rischi di perdere il suo valore principale di vedere il popolo santo di Dio riunito per celebrare i divini misteri. Un progetto che parte negli anni scorsi grazie ai miei predecessori per ridare lustro a questo tempio, prezioso per la comunità casalvetina e fiore all’occhiello per tutta la vallata - ha aggiunto il parroco casalvetino - sono state riprese le cornici danneggiate e mancanti e dei quadri e delle vetrate della vita di Sant’Onofrio, ripreso il pavimento malridotto, rifatto l’impianto elettrico, ripresi i disegni quasi del tutto scomparso sulla cantoria, mentre non è stato possibile riprendere quelli a tempera sulle pareti del presbiterio, ammalorati e privi di solidità per l’elevata umidità; allestito l’ambone recuperando la balconata dell’ex pulpito e ricollocato con aggiustamenti per la proclamazione della parola di Dio. Infine abbiamo dato una residenza definitiva decoroso alla statua argentea del patrono Sant’Onofrio”. Monsignor Di Pietro è giunto a Casalvecchio “con entusiasmo, gioia e gratitudine”, sottolineando durante la funzione come “Cristo rappresenta l’altare e questo tempio, con l’unzione crismale, diviene luogo della presenza viva e dell’azione salvifica del Cristo risorto per quanti entreranno in questo luogo sacro”. Il sindaco Saetti ha ringraziato il parroco “per lo zelo e l’impegno che manifesta giornalmente a supporto e sostegno della comunità, un’opera frutto di grande sinergia ma lui più di tutti ci ha messo l’impegno e la costanza. La sinergia, nel rispetto dei ruoli è fondamentale per far crescere una comunità - ha sottolineato il primo cittadino - dobbiamo migliorarci tutti per vivere meglio, superiamo la sciatteria e prendiamo la strada dell’impegno, vorrei che per una volta riuscissimo a dare alla parola la capacità di volare alto e non colpire basso. Il nostro impegno di sindaci è anche questo, non solo fare opere ma sforzarci per costruire un modello di società diverso, che guardi ai bisognosi e a coloro che hanno difficoltà, solo così realizzeremo il miglioramento reale dell’umanità”.


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