Sabato 20 Aprile 2024
Concluso il procedimento avviato dopo la segnalazione di un consigliere comunale


Appalti rifiuti a S. Teresa, l’Anticorruzione rileva gravi violazioni e richiama il Comune

di Andrea Rifatto | 10/03/2022 | ATTUALITÀ

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Per mesi l'umido è stato caricato sui camion con il ragno

“Il Comune di Santa Teresa di Riva ha operato in modo non conforme alle disposizioni del Codice dei contratti pubblici e si raccomanda per il futuro di agire nel rispetto della normativa di riferimento”. È la pesante conclusione alla quale è giunta l’Autorità nazionale Anticorruzione a chiusura del procedimento avviato un anno fa, dopo la segnalazione del consigliere di minoranza Giuseppe Migliastro, su alcuni appalti nel settore dello smaltimento dei rifiuti. I funzionari hanno svolto accertamenti in particolare sull’affidamento del servizio di noleggio dell’autocarro scarrabile dotato di polipo meccanico (ragno) per la movimentazione del rifiuto organico all’interno del Centro comunale di raccolta, verificando il presunto mancato rispetto del principio di rotazione, ma hanno scoperto anche altre violazioni. Migliastro aveva sollevato dubbi su due affidamenti alla ditta “Mantarro Agatino” per l’importo di 2mila 723 euro (periodo 14 gennaio-27 febbraio 2021) e alla ditta “Ma.No Tecnologia e Ambiente” per 5mila 673 euro (3 marzo-30 maggio 2021), segnalando che il servizio era stato affidato solo formalmente a due ditte diverse, essendo quest’ultime riconducibili al medesimo soggetto, ossia Agatino Mantarro, titolare dell’impresa individuale e socio e amministratore unico della “Ma.No”, con stessa sede legale, che aveva svolto il servizio utilizzando sempre il medesimo autocarro. L’esponente di opposizione ha fatto presenti criticità anche sulla decorrenza del servizio, visto che la prima determina era del 15 gennaio ma l’appalto è iniziato il 14 e la seconda dell’11 marzo ma con decorrenza 3 marzo. L’Anac ha rilevato che sul principio di rotazione, “inteso come il garantire il non consolidarsi di rapporti solo con alcune imprese, favorendo la distribuzione delle opportunità degli operatori economici di essere affidatari di un contratto pubblico, dal punto di vista formale il Comune ha rispettato il principio di rotazione affidando il servizio a due distinte società, ma dal punto di vista dell’effettivo rispetto del principio di rotazione non ha verificato che le due società sono riconducibili allo stesso soggetto, violandolo concretamente”. Sull’avvio del servizio remunerato prima della firma degli atti di affidamento, è stato accertato che “le determine sono carenti del riferimento al verbale, o atto equivalente, con il quale a seguito dell’accettazione dell’offerta da parte del Comune, si ordinava l’esecuzione anticipata in via d’urgenza”. 

Ma non è tutto. Oltre a quanto segnalato dal consigliere Migliastro, infatti, l’Anticorruzione ha contestato un altro appalto, affidato in via diretta alla “Dusty Srl” di Catania per il trasporto e lo smaltimento dell’organico fuori dal Ccr, con due determine da 37mila 125 e 88mila 35 euro sempre per gli stessi periodi (gennaio-maggio 2021): in questo caso è stato violato l’articolo 36 del Codice dei contratti “in quanto il Comune con l’impegno di 88mila 935 euro ha proceduto con affidamento diretto di importo superiore al limite di 75mila euro, a maggior ragione se si considera anche l’impegno di 37mila 125 euro per l’affidamento precedente, che va sommato. Pertanto - scrive Anac - trattandosi di affidamento sopra la soglia consentita per l’affidamento diretto, il Comune avrebbe dovuto disporre detto affidamento mediante richiesta di offerta sul Mercato della Pubblica Amministrazione”. “Mi aspetto che si vada fino in fondo a questa vicenda per accertare eventuali responsabilità civili, amministrative, penali e contabili - commenta Giuseppe Migliastro - Anac conferma ancora una volta ciò che sostengo sin dal mio insediamento, cioè che affidamenti di lavori, servizi e forniture avvengono in violazione di legge, senza rispettare il principio di rotazione e procedendo con affidamenti diretti anche quando la legge lo vieta. La giustizia è lenta, ma piano piano fa il suo corso”. 

La difesa del Comune. L’Autorità nazionale Anticorruzione ha chiesto al Comune una dettagliata relazione in merito alle criticità evidenziate e il 6 agosto scorso sono state trasmesse delle controdeduzioni. Nel frattempo, il 6 luglio, il responsabile del settore rifiuti all’interno dell’Ufficio tecnico, l’ingegnere Onofrio Crisafulli, ha rassegnato le dimissioni e il 31 agosto l’incarico è stato assegnato all’architetto Angelo Caminiti. Per l’affidamento alla Dusty è stato fatto presente che “la ditta era stata previamente individuata dalla Srr Messina Area Metropolitana con avviso pubblico per l’affidamento del servizio di prelievo, trasporto e trattamento della frazione organica proveniente dai comuni della Srr” e che “l’importo di 88mila 935 euro sarebbe stato individuato quale importo presuntivo, data la difficoltà di quantificare previamente e con previsione l’esatta quantità di rifiuti da conferire. Si sarebbe dunque tenuto conto non tanto del limite della soglia previsto dalla normativa quanto del costo a tonnellata per lo smaltimento dei rifiuti. L’Amministrazione avrebbe agito nell’ottica della continuità e non interruzione del servizio”. Per gli affidamenti a Mantarro sull’avvio del servizio prima dei provvedimenti il Comune ha precisato che “a seguito dell’accettazione dell’offerta formulata dalla ditta si dava avvio all’esecuzione del servizio nelle more dell’adozione dell’atto e della verifica dei requisiti in capo alla ditta, proprio per garantire la prosecuzione e la continuità del servizio e non determinare, con l’interruzione, disservizi e gravi problemi di natura igienico-sanitaria”. Nulla è stato invece obiettato sul mancato rispetto del principio di rotazione. Per l’Anticorruzione “non sussistono dubbi interpretativi in merito alle criticità esaminate” e dunque è arrivato il richiamo al Comune affinché rispetti le norme in materia.


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