Martedì 23 Aprile 2024
Non concesso il finanziamento al Comune di Nizza, capofila di altri tre centri


Accessibilità turistica, il Governo boccia il progetto da 5 milioni per l’Anello del Nisi

di Andrea Rifatto | 05/06/2021 | ATTUALITÀ

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La pista ciclabile prevista nel progetto

Arriva una doccia fredda per i comuni della Valle del Nisi che nei mesi scorsi hanno partecipato al bando del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, a valere sul Programma di Azione e Coesione complementare al Pon “Infrastrutture e Reti” 2014-2020 (Pac 2014-2020), per ottenere risorse utili a garantire uno sviluppo competitivo dei territori e il potenziamento e la riqualificazione della dotazione trasportistica, con il miglioramento e la sostenibilità della mobilità interna ed esterna. L’istanza da 5 milioni 050mila euro presentata dal Comune di Nizza di Sicilia, quale capofila per il progetto “Anello del Nisi: miglioramento e sostenibilità della mobilità lenta tra i comuni di Alì Terme, Alì, Fiumedinisi e Nizza per la fruizione delle aree d’attrazione naturalistica e del patrimonio storico-architettonico e potenziamento dell’accessibilità e previsione di nodi intermodali di connessione con la rete infrastrutturale esistente e in progetto”, non è stata ammessa a finanziamento all’esito definitivo della valutazione, nonostante in prima istanza fosse stata ammessa seppur con riserva. Il Ministero aveva chiesto chiarimenti sulla gestione del servizio smart bus per i collegamenti interni e con l’aeroporto di Catania e il porto di Giardini e le modalità previste per un eventuale coinvolgimento dei privati nella gestione dei parcheggi, ma evidentemente la documentazione inviata dal Comune di Nizza non è stata ritenuta sufficiente e l’istanza è stata respinta in quanto “l’intervento presenta un profilo di aiuto di Stato” e giudicata “non ammissibile a finanziamento per mancata indicazione, da parte del beneficiario, della fonte di finanziamento a copertura dei costi eccedenti l'importo massimo ammissibile”, ossia 3 milioni 367mila 607 euro.

Sulla scorta dell’esperienza maturata con il programma “Anello del Nisi”, i quattro comuni avevano presentato la candidatura con un progetto di fattibilità tecnico-economica, redatto dall’architetto Gaetano Scarcella con la collaborazione dei colleghi Fabrizio Ciappina e Giuseppe Fugazzotto, mentre responsabile unico del procedimento è stato nominato l’architetto Benedetto Falcone del Comune. Sono stati coinvolti anche l’Università di Messina con il referente per il turismo prof. Filippo Grasso, l’associazione “Vivere Insieme” per gli aspetti legati all’inclusione delle fasce socialmente più deboli e per l’abbattimento delle barriere architettoniche e sono stati stilati protocolli d’intesa con la Sac, società che gestisce l’aeroporto Fontanarossa di Catania e con il Comune di Giardini Naxos, dove è presente l’approdo turistico. Il progetto prevede interventi in grado di accrescere il livello della dotazione trasportistica e di migliorare la mobilità interna ed esterna della Valle del Nisi, con la costruzione di una strategia di sviluppo territoriale fondata sul binomio “mobilità/turismo”, tenendo conto delle imminenti trasformazioni infrastrutturali che interesseranno l’area migliorandone significativamente l’accessibilità. Sono previste quattro tipologie di interventi: realizzazione di un percorso ciclo-pedonale continuo lungo la costa tra i comuni di Alì Terme e Nizza; miglioramento dei sentieri esistenti di collegamento tra la costa, i centri collinari e le aree di pregio naturalistico; accessibilità digitale e soluzioni per il miglioramento dell’accessibilità all’area. Proprio relativamente a quest’ultimo punto è stata prevista l’attivazione di un sistema di smart-bus elettrico, con prenotazione della chiamata anche da apposita app e dal sito, con due mezzi per garantire il collegamento diretto tra la Valle del Nisi, l’aeroporto Fontanarossa di Catania e l’approdo turistico di Giardini Naxos, oltre ad una linea di servizio per la mobilità interna. La gestione di questo servizio ha però fatto sorgere dubbi tra i funzionari del Ministero e la richiesta è stata respinta.


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