S. Teresa, ancora in azione i "furbetti" dell'indifferenziata
di Andrea Rifatto | 12/09/2018 | AMBIENTE
di Andrea Rifatto | 12/09/2018 | AMBIENTE
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I sacchi neri accanto ai contenitori del secco
Per qualche utente che fa il “furbetto” violando le regole in materia di rifiuti, alla fine ne paga le conseguenze tutta la cittadinanza, soprattutto in termini di costi economici. È quanto succede a S. Teresa di Riva nei casi di conferimenti irregolari, in particolare per quanto riguarda i rifiuti indifferenziati, che si verificano quando cittadini ma soprattutto attività commerciali e pubblici esercizi espongono in strada sacchi e buste oltre ai normali contenitori destinati allo smaltimento del secco, gli unici destinati al conferimento degli scarti nel limite della capienza, sia esso un bidoncino domestico che un cassonetto a quattro ruote. Ma c’è chi ancora si ostina a portare fuori di tutto, ben al di là del consentito. L’ultimo caso in ordine di tempo lo abbiamo riscontrato ieri mattina sul lungomare nel quartiere Borgo Marino, davanti ad un pubblico esercizio: oltre ai due bidoni del residuo secco in dotazione al locale, in strada erano presenti dieci sacchi neri di grandi dimensioni contenenti rifiuti e due cassette in legno per la frutta. Una vera e propria mole di spazzatura. Gli operatori ecologici, al loro arrivo pochi minuti dopo le 9, hanno avuto qualche secondo di tentennamento, anche perché avevano in dotazione un mezzo piccolo per la raccolta, ma hanno poi caricato tutto sul camion, ossia i sacchi “extra” e il contenuto dei bidoni, sotto lo sguardo del titolare del locale che assisteva alle operazioni. Un conferimento irregolare segnalato pochi minuti prima era stato all’assessore all’Ambiente, Gianmarco Lombardo, che aveva deciso di vederci chiaro recandosi sul posto con la Polizia municipale. All’arrivo, però, dei rifiuti non vi era più nessuna traccia perché erano stati già ritirati. Tutto ciò non fa che comportare per il Comune un aumento dei costi, perché solo lo svuotamento di ogni singolo contenitore viene registrato e dunque poi riportato nella bolletta Tarip con le quantità di indifferenziato smaltito che verranno pagate dall’utente, mentre nel caso di sacchi o buste non è possibile stabilire i chilogrammi conferiti e dunque poter imputare il costo all’utenza che ha prodotto gli scarti. Di conseguenza se ne dovrà fare carico il Comune ripartendolo poi sull’intera collettività. “Non è tollerabile che l’inciviltà di pochi vanifichi i buoni risultati raggiunti grazie alla stragrande maggioranza dei cittadini – ha sempre detto il sindaco Danilo Lo Giudice – e chi pensa di fare il furbetto verrà pesantemente sanzionato”. Ci auguriamo che ciò avvenga costantemente con l’implementazione dei controlli e l’applicazione delle sanzioni. Controlli che vanno estesi anche per contrastare la cattiva abitudine di tanti di lasciare bidoni e cassonetti perennemente in strada e sui marciapiedi anziché uscirli solo nel giorno di raccolta, come consentito dai regolamenti.