Mercoledì 11 Dicembre 2024
Il Comune aveva chiesto un contributo da 300mila euro per il centro rifiuti


Roccalumera, la Regione boccia la richiesta di finanziamento per il Ccr

di Andrea Rifatto | 24/09/2018 | AMBIENTE

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L'area dove è previsto il Ccr

Confermata in via definitiva l’esclusione dal finanziamento per la realizzazione del Centro comunale rifiuti di Roccalumera. Il Dipartimento regionale dell’Acqua e dei Rifiuti ha pubblicato gli elenchi finali dei progetti ammessi e di quelli esclusi ai fondi stanziati con l’Avviso pubblico per la realizzazione-ampliamento-potenziamento-adeguamento dei Ccr siciliani, per i quali nell’aprile 2017 la Regione ha messo a disposizione dei Comuni 25,5 milioni di euro derivanti dalle economie delle risorse Fsc-Osd attribuite alla Sicilia con Delibera Cipe del 2012. Roccalumera, che aveva presentato un progetto da 300mila euro per la realizzazione di un Ccr nella zona sud del paese, a ridosso della zona artigianale, era già stato escluso dalla graduatoria a novembre 2017 per mancanza dei requisiti di ammissibilità (previsione nella pianificazione d’Ambito) e per mancato raggiungimento del punteggio minimo (65/100) essendosi fermato a 60. Dopo la prima bocciatura il Comune ha presentato richiesta di riesame in autotutela, che però non è stata accolta: il punteggio assegnato è sì salito da 60 a 63 ma è comunque rimasto sotto la soglia minima e quindi insufficiente per la riammissione dell’istanza. Adesso l’Ente può tentare la strada del ricorso al Tar entro 60 giorni o al presidente della Regione entro 120. A fine luglio il Comune ha solo recintato l'area individuata per il Ccr e ad oggi i lavori sono fermi.

I motivi dell’esclusione dal finanziamento. In merito al primo motivo di esclusione, “mancanza di ammissibilità inerente la previsione nel Piano d’ambito”, la Regione ha preso atto dall’esame del Piano di intervento che è prevista la realizzazione del Ccr. Per quanto riguarda il mancato raggiungimento del punteggio minimo, secondo il Comune ne spettavano a Roccalumera tra gli 83 e gli 85 ma il Dipartimento dell’Acqua e dei Rifiuti si è fermato a 63. La commissione aveva attribuito i 15 punti per la riduzione dei rifiuti in discarica, 10 punti per l’efficacia di interazione di flussi specifici di rifiuti urbani e assimilati e differenziati (Raee), 10 per l’adeguatezza e rilevanza delle soluzioni organizzativa/impiantistiche, proposte rispetto ai fabbisogni dell’area e popolazione target (porta a porta, mono materiale, plurimateriale, Ccr, oltre 10.000 abitanti), 10 punti per la presenza di un sistema di incentivazione tariffaria, 10 per la presenza di un livello di automazione del Ccr e 5 per la presenza di Green Public Procurement. Al punto “affidabilità del modello di gestione complessiva dei rifiuti a livello di Srr/Ato” non possono essere attribuiti 15 punti in quanto, alla data di presentazione dell’istanza, non risulta individuato il soggetto gestore, né è stato presentato il relativo atto già perfezionato nel quale si evinca chi gestirà il Ccr. Dalla richiesta di riesame in autotutela si apprende che è stato stipulato un contratto di affidamento con un soggetto gestore con avvio dei servizi Aro nel mese di novembre, ma non se ne riporta né la data né la denominazione del soggetto gestore; per “adeguatezza della strategia di informazione e sensibilizzazione ala raccolta differenziata nei confronti degli utenti” sono stati attribuiti erroneamente 0 punti invece che 3 in quanto è stata riscontrata la presenza di una descrizione della strategia di comunicazione e sensibilizzazione solo dal punto di vista Aro ma non specifico per l’intervento del Ccr; per la “presenza di accordi che includono consorzi di filiera ove è previsto il conferimento delle varie frazioni merceologiche” sono stati attribuiti 0 punti in quanto non sono stati presentati contratti di filiera a dimostrazione di quanto richiesto né tantomeno risulta la presenza di accordi da qualsiasi documento allegato alla richiesta di finanziamento. Non trova fondamento quanto asserito nella richiesta di riesame che non è stato previsto alcun riquadro nelle schede allegate al banco, in quanto queste sono previste nella scheda di valutazione ed era compito dell’Ente richiedente il finanziamento fornire la documentazione necessaria e non pretendere che il Dipartimento effettui le verifiche necessarie presso i consorzi di filiera. Inoltre se il Comune avesse presentato la domanda prima del 12 luglio 2017, data ultima di scadenza del bando, il Dipartimento avrebbe avuto il tempo di istruire la pratica e chiedere al Comune ulteriori integrazioni.


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