Mercoledì 11 Dicembre 2024
Dati discordanti su raccolta e smaltimento. Il sindaco: 'Noi sempre corretti'


Rifiuti, S. Teresa di Riva "sotto indagine" dalla Regione

di Andrea Rifatto | 13/09/2018 | AMBIENTE

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Raccolta porta a porta a S. Teresa

S. Teresa di Riva è finito “sotto indagine” insieme ad altri 17 Comuni siciliani dall’Assessorato regionale dell’Energia e dei Servizi di Pubblica Utilità per incongruenze nei dati sulla raccolta e lo smaltimento dei rifiuti. Un’inchiesta interna partita dopo la denuncia del sindaco di Partinico che ha segnalato alcuni camion carichi di immondizia raccolta dai cassonetti che scaricavano per strada anziché in discarica. Ciò ha portato l’Assessorato a passare al setaccio i dati di raccolta e smaltimento in tutta la Sicilia e i primi confronti tra quanto dichiarato e quanto invece risulta smaltito hanno mostrato incongruenze in 18 Comuni. A darne notizia è stato martedì il Giornale di Sicilia e subito si è scatenata la protesta di alcuni sindaci dei Comuni coinvolti, compreso il primo cittadino di S. Teresa, Danilo Lo Giudice: “Nessuna attività ispettiva è in corso relativamente al comune da me amministrato – ha scritto martedì pomeriggio - proprio perché S. Teresa di Riva è uno dei comuni ‘virtuosi’ che supera il 65% di raccolta differenziata, ogni anno i suoi dati vengono validati dall'Arpa, che deve confermarli affinché l'amministrazione possa accedere ai benefici di legge. Tale attività non è affatto né ‘di indagine’ nè ‘ispettiva’ – secondo Lo Giudice – ma semplicemente di validazione dei dati e, per altro, fino ad oggi ha sempre confermato la correttezza di quanto da noi dichiarato”. Ieri l’assessore regionale Alberto Pierobon ha fatto chiarezza con una nota, specificando che non vi è nessuna “black list” e che l’analisi dei dati sui conferimenti in discarica interesserà l’intero territorio, partendo dalle segnalazioni degli stessi enti locali. “L’Assessorato è al fianco dei Comuni che, spesso, sono parte lesa di situazioni poco chiare sui flussi e la tipologia dei rifiuti conferiti in discarica” – si legge nella nota dell’Assessorato regionale dell’Energia e dei Servizi di Pubblica Utilità, che conferma comunque come i 18 Comuni citati dal Giornale di Sicilia (oltre S. Teresa, 3 nel Trapanese, 8 nel Palermitano, 4 ad Agrigento, 1 nel Siracusano e 2 nell’Ennese) siano i primi su cui sono partite le verifiche.

“Nessuna black list dei Comuni sui rifiuti in Sicilia, l’attività di confronto e analisi dei dati, appena partita, è tesa a garantire gli interessi delle comunità e a definire una maggiore tracciabilità dei flussi di rifiuti raccolti nei territori comunali di competenza – spiega Pierobon – la verifica sui dati raccolti (dal 2016 a quelli già disponibili del 2018 tra Arpa–Ispra e Dipartimento Acqua e Rifiuti) interesserà l’intera Isola e non è riferibile alla sola raccolta differenziata). L’elenco dei Comuni pubblicato dal Giornale di Sicilia non tiene conto della diversa natura e motivazione per cui sono stati attenzionati questi primi casi, che si possono sintetizzare in quattro diversi raggruppamenti: anomalie riscontrate e dichiarate dagli stessi Comuni in sede di incontri tecnici; incongruità tra i dati comunicati dal Comune e formulari degli impianti di discarica; stesso gestore del Comune di Partinico e infine alcuni Comuni che hanno raggiunto e superato la soglia del 65% di raccolta differenziata (quindi ammessi alla premialità prevista per l’anno 2017) che presentano incongruità, come ad esempio mancata comunicazione in alcuni mesi dell’anno preso in esame o discordanza tra dato rilevato in discarica e dato comunicato dal Comune. Aspetto, quest’ultimo, che sembra proprio quello riguardante S. Teresa di Riva (nel 2017 al 74,84% di differenziata e nono Comune in Sicilia) visto che alla Regione risultano inviati tutti i dati mensili sia del 2016 che del 2017.

“La congruità e l’utilizzo a fini statistici e programmatori dei dati dipende dalla metodologia e dalla qualità dei dati trasmessi – prosegue la nota dell’Assessorato regionale – che, per tali aspetti e natura, ancora oggi, sono oggetto di ripetute e doverose iniziative dell’assessore messe in atto per ricostruirne un profilo di attendibilità compatibile e verificata. In tal senso e in modo generale, l’assessore Alberto Pierobon si è espresso sottolineando l’inaffidabilità e per certi versi l’incongruenza. Il pieno dispiegarsi del protocollo d’intesa tra Arpa e Dipartimento Acqua e Rifiuti consentirà di affermare, quantitativamente e qualitativamente, la rispondenza e affidabilità dei dati trasmessi. In ogni caso, in questa prima fase di confronto, la pubblicazione dell’elenco non deve generare pregiudizio né costituisce giudizio negativo su alcuno”. L’assessore Pierobon si è detto disponibile a chiarire l’involontario accostamento di situazioni differenti e si è detto pronto ad incontrare tutti i sindaci dei Comuni che hanno espresso il loro rincrescimento.


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