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Da risolvere alcune criticità nel servizio. Avviato l'iter per la Bandiera blu 2018


Raccolta differenziata, S. Teresa fa dieci passi avanti: ora è al sesto posto in Sicilia

di Andrea Rifatto | 12/11/2017 | AMBIENTE

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Contenitori del porta a porta e Lo Giudice in Municipio

Balzo in avanti per S. Teresa di Riva nella classifica delle performance raggiunte dai comuni in materia di raccolta differenziata. Nell’ultima graduatoria pubblicata nei giorni scorsi dall’Ufficio speciale per il monitoraggio e l'incremento della raccolta differenziata della Regione siciliana, contenente i dati dell’ultimo trimestre (maggio-luglio), la cittadina jonica passa infatti dal sedicesimo al sesto posto in Sicilia, con una media del 76,5% calcolata con il 74,40% di maggio, il 79,10% di giugno e il 75,90% di luglio. Nel primo quadrimestre del 2017 la media era stata del 74,04% e si è avuto quindi un +2,46%. S. Teresa è adesso il primo comune in provincia di Messina per differenziata, visto che Castel di Lucio, che guidava la classifica generale del primo quadrimestre, è scivolato all’ottavo posto. In testa alla graduatoria regionale il comune di Monterosso Almo, in provincia di Ragusa, con l’84,8%, seguito dai centri agrigentini di Sambuca di Sicilia (77,4%) e Calamonaci (77,3%). Alla Regione non risulta ancora comunicato il dato percentuale di agosto. Un trend, quello santateresino, ormai destinato a stabilizzarsi tra il 75 e l’80% senza segnali di “cedimento”, segno che i comportamenti virtuosi adottati dalla maggior parte dei cittadini si confermano con il passare dei mesi. Ma si può certamente fare di meglio, anche se restano da risolvere diverse criticità. A partire ad esempio dalla raccolta in strada, dove i cestini a quattro scomparti per la differenziata vengono svuotati nello stesso sacco e il loro contenuto portato in discarica, annullando così in un solo colpo gli sforzi di quei cittadini che rispettano le indicazioni e gettano gli scarti nello spazio indicato. Stesso sistema che viene adottato durante l’estate anche in spiaggia, dove nonostante la presenza di isole ecologiche con quattro contenitori distinti per tipologia di rifiuto, tutto finisce poi mischiato sullo stesso camion.

Su questo fronte bisogna cambiare rotta anche per rispettare alla lettera quelli che sono i dettami imposti dalle norme della Bandiera blu, riconoscimento internazionale ottenuto lo scorso maggio dalla Fee (Foundation for Environmental Education) che ha premiato la qualità dei servizi offerti sull’arenile e sul lungomare. La riconferma del vessillo va infatti richiesta annualmente e ci sono già delle precise scadenze da rispettare per l’invio della documentazione. Proprio ieri il sindaco Danilo Lo Giudice si è messo al lavoro per avviare le pratiche. “Abbiamo dovuto dedicare forzatamente i giorni trascorsi a cose poco gradevoli – ha scritto ieri dal Municipio riferendosi alle vicende giudiziarie del suo predecessore e neo deputato regionale Cateno De Luca – adesso però bisogna recuperare il tempo perduto per gli adempimenti per l’anno 2018, che ovviamente dobbiamo riconfermare”. Entro il 18 novembre bisognerà inviare alla Fee Italia la richiesta di presentazione della candidatura Bandiera blu 2018 e alcuni documenti. La seconda scadenza è fissata invece per il 18 dicembre.

Tornando alla differenziata, per trovare un altro centro jonico nella classifica siciliana bisogna scorrere fino alla posizione 106, occupata da Roccafiorita, che guadagna quindici gradini con una media di differenziata nel trimestre in esame pari al 43,5%; poi Casalvecchio Siculo (123° posto) con il 38,40%, Scaletta Zanclea (164°) con il 28,50%, Sant’Alessio Siculo (192°) con il 21,08%, Taormina (202°) con il 18,50%, Letojanni (213°) con il 15,80%. Tutti gli altri comuni si fermano sotto il 15%. S. Teresa può vantarsi di questo risultato soprattutto per aver avuto la possibilità di avviare in autonomia il proprio Ambito di raccolta ottimale (Aro) e partire subito con la raccolta differenziata porta a porta spinta, che ha fatto balzare immediatamente sopra il 50% le percentuali. I comuni limitrofi invece sono ancora legati all’Ato Me4 e non riescono a farla decollare anche a causa delle lentissime procedure per la costituzione degli Aro o per l’espletamento delle gare d’appalto. 


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