Differenziare non basta più, l'imperativo è produrre meno rifiuti: ecco come
di Andrea Rifatto | 25/11/2018 | AMBIENTE
di Andrea Rifatto | 25/11/2018 | AMBIENTE
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Nicita, Papatheu, Lombardo, Lo Giudice e Irrera
“Aver raggiunto l’80% di raccolta differenziata non basta, dobbiamo andare oltre, verso le strategie rifiuti zero e plastic free”. Le parole del vicesindaco con delega all’Ambiente di S. Teresa di Riva, Gianmarco Lombardo, riassumono il messaggio lanciato ieri durante il convegno organizzato al Palazzo della Cultura dall’Amministrazione comunale, nell’ambito della Settimana europea per la riduzione dei rifiuti, per discutere delle difficoltà del settore. Relatori, oltre a Lombardo, il sindaco Danilo Lo Giudice, il presidente del Comitato Jonico Beni Comuni Salvuccio Irrera, la funzionaria del Dipartimento regionale Acque e Rifiuti Melania Nicita, con ospite d’onore la senatrice Urania Papatheu, parlamentare catanese di Forza Italia e componente della Commissione permanente Territorio, ambiente e beni ambientali. “Accogliamo con favore i risultati raggiunti finora ma non bisogna limitarsi a differenziare per costruire un futuro sostenibile, servono buone pratiche per ridurre subito i rifiuti – ha evidenziato Irrera – e il cittadino deve fare la scelta giusta già al momento dell’acquisto dei prodotti valutando quelli che generano meno scarti. Altre buone pratiche, come ad esempio la casa dell’acqua o il rifornirsi direttamente alle sorgenti – ha aggiunto Irrera – danno un vantaggio economico e soprattutto in termini di riduzione della plastica e costituiscono un atto d’amore verso il proprio territorio”. In tema di buone pratiche ecologiche sono intervenute anche Angela Di Nuzzo del gruppo Mamme Verdi per portare l’esempio dei pannolini lavabili, che consentino quindi di ridurre notevolmente la produzione di rifiuti per le famiglie con neonati e Antonella Casablanca dell’associazione Penelope per spiegare il Tao social market, iniziativa per il recupero delle eccedenze alimentari da destinare ai più bisognosi anziché gettare tra i rifiuti. “La riviera ha avviato un percorso virtuoso e anche altri comuni oltre S. Teresa hanno raggiunto alti livelli di differenziata – ha detto Lo Giudice – tutto ciò gratifica soprattutto i cittadini che mettono il loro impegno ma è un percorso in salita che richiede un’ulteriore spinta. Noi abbiamo iniziato con alcune iniziative come la casa dell’acqua, il Tao social market, gli incentivi concessi alle famiglie che utilizzano per i pannolini lavabili: adesso puntiamo alla realizzazione di un centro di compostaggio per ridurre i costi di smaltimento nei siti siciliani, spesso difficili da individuare e a costi elevati. Nicita ha esposto i dati sulla raccolta differenziata in Sicilia, evidenziando come in molti piccoli comuni le percentuali siano in crescit: “Il miglior rifiuto – ha detto – è quello non prodotto, per costruire una Sicilia sostenibile”.All’incontro erano presenti anche amministratori dei comuni di Antillo, Furci, Savoca, Scaletta, Sant’Alessio, l’esperto del sindaco di S. Teresa in materia ambientale Pippo Sturiale e il direttore dell’Aro comunale rifiuti Onofrio Crisafulli, che hanno portato i loro suggerimenti per ridurre ancora di più la produzione di rifiuti e conferire correttamente e senza impurità gli scarti tramite la differenziata porta a porta. La dirigente dell’Istituto comprensivo, Enza Interdonato, ha evidenziato l’importante contributo che offre la scuola all’educazione ambientale delle giovani generazioni, mentre Patrizia Lezzi in rappresentanza dell’associazione “Riciclare è meglio che inquinare” ha spiegato l’attività svolta dal sodalizio nel recupero degli scarti per dare vita a nuove realizzazioni. “Per me è un onore essere qui, in un paese che ha intrapreso un percorso virtuoso e si è distinto grazie al lavoro di Cateno De Luca portato avanti da Lo Giudice – ha detto la senatrice Papatheu – noi politici dobbiamo dare l’esempio e fare uno sforzo per difendere l’ambiente: non possiamo consegnare ad altri i nostri territori e le nostre bellezze, mete del turismo, visto che il Sud non deve divenire il contenitore dei rifiuti del Nord”. La parlamentare ha lanciato poi una stoccata al Governo nazionale, che a differenza di quanto annunciato non si è dimostrato paladino del popolo ma ha speculato sui cittadini inserendo ad esempio il condono edilizio per Ischia nel decreto sul ponte di Genova”. Proprio la Papatheu, strenua difenditrice del territorio, nei giorni scorsi aveva battuto la maggioranza sul decreto Genova, con un suo emendamento passato nelle commissioni Lavori pubblici e Ambiente che rendeva più stringente il condono per Ischia.