Lunedì 06 Maggio 2024
Revocato l'incarico a pochi mesi dal termine. Le dichiarazioni dei due dopo la decisione


Verso le elezioni a Mandanici, il sindaco Briguglio manda a casa l’assessore Ravidà

di Andrea Rifatto | 09/02/2024 | POLITICA

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L'ormai ex assessore Ravidà con il sindaco Briguglio

Una decisione che era nell’aria già da alcuni giorni e che oggi è divenuta ufficiale. Cade la testa di un assessore a Mandanici, comune che andrà al voto nei prossimi mesi per il rinnovo degli organi amministrativi. Questa mattina il sindaco Giuseppe Briguglio ha revocato l’incarico a Sebastiano Ravidà, in carica dal 2019 con le deleghe a Turismo, Fiere e Commercio, Vivibilità cittadina, Viabilità, Attività produttive e Arredo urbano e che per un anno ha svolto anche il ruolo di vicesindaco. La revoca della nomina, con effetto immediato, è stata motivata dal fatto che “nel corso del tempo tra l’assessore Ravidà e l’Amministrazione comunale sono emerse divergenze inconciliabili - si legge nel provvedimento - tali da ledere l’identità di intenti e la coesione necessaria a pervenire alla realizzazione del programma di mandato e da compromettere irreparabilmente i presupposti fiduciari che avevano determinato la sua nomina alla carica assessoriale”. Tra il sindaco e l’assessore i rapporti si sono incrinati da tempo e ulteriormente da quando il figlio Domenico Ravidà, esponente di Sud chiama Nord e presidente del Gal Taormina-Peloritani, ha annunciato la possibile candidatura a sindaco di Mandanici in discontinuità con l’attuale governo cittadino. Sebastiano Ravidà è stato assente negli ultimi tempi alle sedute di giunta, ma la goccia che ha fatto traboccare sarebbe stato l’ultimo incontro politico organizzato dal figlio nel corso del quale non sarebbero mancate le critiche all’operato dell’Amministrazione: “Da tempo non era presente alle sedute di giunta nè in presenza nè online - ci ha spiegato il sindaco in merito alla revoca dell’assessorato - e continua a partecipare a riunioni con il figlio con il quale dichiara ai quattro venti che la mia Amministrazione è ormai vetusta e non ha fatto nulla. Se si fanno certe affermazioni bisogna assumersi la responsabilità e andarsene, ho aspettato ma ormai non c’erano più le condizioni affinché rimanesse in giunta e dunque ho deciso di revocare l’incarico”.

Il commento dell'assessore defenestrato
“Una decisione che in linea di massima mi aspettavo - commenta Sebastiano Ravidà - già da sei mesi voleva prima azzerare la giunta, poi estromettere me e l’assessore Giovanni Ciatto, alla fine ha revocato il mio incarico. Da un po’ di tempo non andiamo più d’accordo ma non mi sono voluto dimettere perchè amministrare significa essere a disposizione dei cittadini, in tanti mi hanno votato e non me la sentivo di andare via, ritenevo corretto completare il mandato come ho fatto presente al sindaco. Anche questa mattina ero in municipio, nella sua stanza, per fare il mio lavoro, mentre lui ha firmato la revoca della nomina in un’altra stanza e poi è andato via, così come qualche sera fa ero ad una riunione di Biddizza Jonica, a testimonianza che ho sempre fatto il mio dovere nei confronti dei cittadini. Sono mancato alle sedute di giunta da qualche mese per motivi di lavoro, se si tenevano in orario lavorativo avevo difficoltà ad essere presente, anche se una volta a settimana sono sempre stato in municipio. Partecipo alle riunioni indette da mio figlio, ho criticato alcune scelte per le quali abbiamo avuto problemi durante la legislatura - prosegue l’ormai ex assessore - come ad esempio il servizio scuolabus perchè ritengo non sia giusto lasciare i bambini a piedi, come sta avvenendo da tre mesi a questa parte per non portare avanti una mia proposta, ma non ho mai mescolato la situazione politica con il mio compito di assessore e amministratore che deve pensare al bene dei cittadini, in questo caso dei bambini. Questa mattina avrei voluto anche chiarire la situazione con Briguglio e capire le sue intenzioni, mi sono reso conto che se manifestavo una mia proposta poi il sindaco faceva tutto l’opposto, anche per esempio sull’aumento dell’orario di lavoro ai pochi impiegati comunali che ultimamente non è stato disposto, misura fondamentale per garantire i servizi pubblici. Spero che adesso il sindaco cambi il modo di amministrare e non lasci i servizi primari in abbandono”.


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