Venerdì 19 Aprile 2024
Riflessione dopo le polemiche nate a livello nazionale per l'elezione del nuovo segretario


Primarie Giovani Pd, il circolo Val d’Agrò: “Non è questo il partito che vogliamo”

di Andrea Rifatto | 15/03/2016 | POLITICA

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Salvatore Bongiorno e Antonio Restifo

Le primarie per l’elezione del segretario e dell’Assemblea nazionale dei Giovani Democratici hanno scatenato nell’ultimo fine settimana un’ondata di polemiche in tutta Italia. All’apertura dei seggi, sabato mattina, i candidati alla segreteria erano due, Dario Costantino, coordinatore della Federazione degli studenti ed “erede” di Fausto Raciti, e Mattia Zunino, fedelissimo del segretario uscente, Andrea Baldini, e del commissario del Pd Roma Matteo Orfini. Al voto è andata anche la riviera jonica messinese, dove inizialmente erano previste tre sezioni a S. Teresa di Riva, Nizza di Sicilia e Antillo, poi unificate nell’ex municipio santateresino. Già venerdì, però, Costantino aveva chiesto il rinvio delle primarie perché riteneva non ci fossero le minime condizioni di trasparenza per svolgerle all’indomani, denunciando irregolarità negli albi degli elettori, esclusione in blocco delle iscrizioni e falsificazioni nei tesseramenti e minacciando di ritirare la propria candidatura. Richieste che però non sono state accolte e che sabato all’ora di pranzo hanno portato Dario Costantino, così come promesso, a tirarsi fuori dalla corsa per la segreteria nazionale Gd. Un congresso dall’epilogo infelice, che richiama le spaccature dei “grandi” del Pd, risultato di una frattura che si è allargata nel tempo, visto che i giovani Dem litigano da mesi in tutta Italia, in parte ingiustificata considerato che sia Costantino che Zunino vengono dalla stessa corrente, quella di Rifare l’Italia, dei “Giovani turchi”. Alla chiusura dei seggi, domenica sera, i votanti in tutta la Penisola sono stati 25.443: Zunino ha ottenuto 20.561 (82,30%) mentre Costantino, benché avesse annunciato il ritiro, ha comunque racimolato 4.423 preferenze (17,70%), che concorreranno ugualmente al calcolo della composizione della platea dei delegati dell’Assemblea nazionale.

Nel seggio di S. Teresa, presieduto da Antonio Restifo, segretario del Circolo Giovani Democratici Valle d'Agrò, i votanti sono stati 100: 56 le preferenze per Davide Costantino, 44 quelle per Mattia Zunino. Alla chiusura delle operazioni Restifo, che insieme a Salvatore Bongiorno, componente del circolo Valle d’Agrò e responsabile Scuola della segreteria provinciale Gd, sosteneva la candidatura di Costantino, ha voluto fare alcune riflessioni sulle vicenda primarie. “Non è questa l’idea di partito che vogliamo portare avanti. Le due giornate delle primarie, da giornate di festa, si sono trasformate in giornate di lutto! – esordisce –. Siamo giovani e desiderosi di un cambiamento radicale. I ‘soprusi’ delle due epoche politiche che ci hanno preceduto sono finiti. Non si può non dare ai giovani la democratica e inviolabile facoltà di scegliere. Non possiamo continuare a vivere in un paese che si trova ingarbugliato in una fitta rete di fili di cui non si vede un barlume di luce. Le primarie sono finite, il risultato è stato schiacciante: abbiamo vinto! Di certo, non erano questi gli esiti che volevamo. Abbiamo vinto, no su un piano politico, ma su un piano morale. Le battaglie si devono concludere! Si devono portare avanti fino alla fine, da perdenti, a testa alta, con la consapevolezza di aver lottato contro tutto e contro tutti per le idea di una collettività, oppure, nelle migliori delle ipotesi, da vincenti, con l’umiltà di quando si è fatto di tutto, di quando si è giocato il 200% per portare avanti delle determinate idee. Sono state fatte delle scelte, condivisibili o meno, ma noi mondo dei Giovani Democratici – prosegue Restifo – ci siamo prodigati per portare avanti le nostre scelte, i nostri desideri, i nostri ideali. Ci abbiamo messo il cuore e l’anima, e vista la grande macchina che abbiamo messo in moto, non potevamo tirarci indietro, quantomeno non lo avremmo potuto fare all’ultimo secondo! I risultati sono stati schiaccianti e la nostra voce l’abbiamo fatta sentire! Abbiamo l’obbligo morale di guardare verso nuovi orizzonti, verso nuove mete. L’epoca dell’ostruzionismo è finita! Adesso è arrivata l’ora di metterci in campo, di rimboccarci le maniche, lavorare e far capire a tutti che noi abbiamo voglia di rinnovamento! I nostri bisnonni non sono morti invano! La libertà non è stata di certo conquistata con un battito di ciglia. Sono morte persone sotto il nome della libertà, e noi, per rispetto della nostra persona, in primis, e dei loro ideali, in secondo piano – conclude il segretario del circolo Giovani Pd – dobbiamo portare avanti questa battaglia, senza dimenticare mai che noi non siamo un granello di sabbia nel deserto, ma siamo tutti, insieme agli altri parte fondante del nostro vivere quotidiano”. 


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