Giovedì 25 Aprile 2024
Per la minoranza le risposte del sindaco all'interrogazione sono approssimative


Nizza, scontro in Consiglio sul project financing per l’illuminazione pubblica

di Andrea Rifatto | 30/08/2017 | POLITICA

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Il Consiglio comunale nizzardo

Scontro in Consiglio comunale a Nizza sul project financing per l’illuminazione pubblica. In aula è stata discussa l’interrogazione presentata nelle scorse settimane dal gruppo di minoranza “RinnoviAmo Nizza”, che ha chiesto chiarezza sulla proposta per la concessione dei lavori di adeguamento, riqualificazione e gestione della rete dell’illuminazione cittadina. Secondo i consiglieri Giovanni Vega, Carlo Gregorio, Nella Foscolo e Rosita Naclì, che hanno esaminato la delibera di Giunta del 30 maggio con la quale è stata approvata una proposta con studio di fattibilità che prevede di seguire la strada del project financing, vi sarebbero nell’atto “molteplici irregolarità, di natura formale e sostanziale”, in quanto “così come strutturata l’operazione si configura come investimento pubblico ed indebitamente rilevante ai fini della contabilizzazione in bilancio e del rispetto degli equilibri di finanza pubblica, tale da determinare un grave pregiudizio  economico-finanziario, in capo all’intera collettività”. RinnoviAmo Nizza aveva chiesto all’Amministrazione quale fosse l’impatto della operazione sul bilancio comunale e sugli equilibri di finanza pubblica e se l’intervento rispettasse le regole in materia di investimenti previste dall’armonizzazione contabile, i cui principi prevedono sostanzialmente l’obbligo della copertura finanziaria a prescindere dagli esercizi finanziari in cui vengono realizzati. In Consiglio ha risposto il sindaco Piero Briguglio, che leggendo la relazione del responsabile dell’Area economico-finanziaria, Teodoro Santisi, ha replicato che l'intervento del project financing viene realizzato interamente con interventi privati e non ci sono apporti pubblici per la realizzazione delle opere. “Le incidenze che ci saranno, come evidenziato negli elaborati progettuali degli studi che sono stati fatti – ha evidenziato il primo cittadino –  comporteranno un ammodernamento della rete elettrica; successivamente, anche in esito alla gara, si valuteranno l'impatto economico ed i benefici apportati e l'Amministrazione comunale, unitamente al Consiglio, prenderà le proprie determinazioni al riguardo”. Un argomento che terrà sicuramente banco nei prossimi mesi e su cui nell'assemblea cittadina si è registrato un primo muro contro muro. 

Una risposta alquanto approssimativa secondo il consigliere Naclì, che ha sottolineato come non sia vero che l'operazione è neutrale, sostenendo che lo studio e lo schema di convenzione altro non sono che lo schema di contratto: “La parte che va al Comune è di 94mila 712euro annui ma l'operazione vale 640mila euro e per 15 anni il Comune ne dovrà dare 1 milione 460mila: chiederò un parere pro-veritate all'Anticorruzione, perché potrebbe prefigurarsi un’attività elusiva del divieto al ricorso all'indebitamento per investimenti, come afferma la Corte dei conti in un parere del maggio 2017”. Per l’esponente d’opposizione vi sono irregolarità formali e sostanziali e il parere degli Uffici è stato reso sulla base di una legge abrogata nel 2006, che non produce più effetti giuridici. “Non è un project financing, perché non si autofinanzia e bisogna versare ogni anno 94mila euro – ha proseguito Rosita Naclì – e con tale risposta si è mancato di rispetto istituzionale nei confronti dei consiglieri di minoranza e delle osservazioni che sollevano. La finanza pubblica mira al contenimento della spesa pubblica e questa non è un'operazione di contenimento della finanza pubblica, questo tatticismo strategico ha finito per mettere in tensione la maggioranza e la minoranza asintoticamente e, letto in modo speculare, pari a zero è il rispetto che il signor sindaco ha mostrato nei confronti del gruppo di minoranza e dei suoi avversari”.

Il consigliere Gregorio ha giudicato la risposta all’interrogazione evasiva: “Il progetto è corposo, per cui sono state adottate tre delibere e la nota del responsabile dell'Area economico-finanziaria non è stata allegata. La prima deliberazione riguarda la costituzione della commissione che deve valutare l'idoneità della società e non ha i requisiti per effettuare la valutazione, né è stata chiesta alcuna documentazione per valutare la società; emergono poi inesattezze sul piano economico-finanziario, dove si parla di un investimento con capitali privati e poi si legge di una spesa di 94mila 712 annui per 15 anni per un totale di 1 milione 460mila euro. La collega Foscolo di “RinnoviAmo Nizza” ha fatto presente che gli elaborati riguardano il progetto preliminare e ha chiesto quanto costerà il definitivo, chiedendo inoltre, a tutela degli interessi della cittadinanza, di bloccare la gara e sostenendo come sia imbarazzante che la relazione tecnica riporti la firma dell'attuale assessore Natale Briguglio. Questione toccata anche dalla Naclì, secondo cui vi è un conflitto di interesse apparente, che si verifica quando tra l'organo politico e l'organo amministrativo, pur non rilevando un interesse patrimoniale, c'è una connessione non soli di parentela, ma di frequenza assidua. Lo stesso Briguglio ha replicato in Consiglio spiegando che nella relazione tecnica, da lui firmata in qualità di energy manager, si evidenziano i benefici dell’Ente e che sono state ridotte le spese da 124mila euro a 90mila euro. Vega, elencando delle incongruenze nella convenzione del project financing, si è detto perplesso per la data che reca l'atto deliberativo che, a pochi giorni dalle elezioni, ha impegnato la collettività per 1,4 milioni di euro.


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