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Respinte le accuse di voler cementificare il paese: 'Mi rivolgerò alla magistratura'


Fiumedinisi, il sindaco alla minoranza: "Agite contro la comunità"

24/02/2016 | POLITICA

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Il sindaco di Fiumedinisi Alessandro Rasconà

Dopo alcuni giorni dalla diffusione di una dura nota con la quale il gruppo consiliare di minoranza di Fiumedinisi attaccava l’Amministrazione comunale accusandola di aver lasciato il paese in preda alla cementificazione favorendo l’attenzione da parte di “comitati” per farne una discarica di cemento, è arrivata la risposta da parte del sindaco, Alessandro Rasconà. “Si prende atto che, per l’ennesima volta, viene denigrata l’azione amministrativa del Comune di Fiumedinisi, paventando l’esistenza di condotte illegittime e illecite mediante affermazioni prive di fondamento e in tal senso potenzialmente diffamatorie e calunniose – esordisce il primo cittadino –. Particolarmente grave è l’affermazione secondo cui ‘sembrerebbe che Fiumedinisi abbia formato oggetto di attenzione da parte di ‘comitati’ per farne una discarica di cemento’. In tal senso, non risultando chiara la natura e la composizione di tali ‘comitati’, riteniamo che soltanto l’autorità giudiziaria possa chiedere agli autori di queste affermazioni di fornire chiarimenti in merito. La stessa a.g. sarà direttamente interessata – replica Rasconà a Orazio De Francesco, Nino Maisano, Francesco Repici e Gaetano Ricca – per accertare eventuali responsabilità penali a carico degli stessi, a tutela dell’immagine della nostra Comunità".

"In ogni caso, risulta sbalorditivo che i consiglieri di minoranza siano contrari agli interventi per la mitigazione del rischio idrogeologico per ben 15 milioni di euro (delibera di Giunta regionale n. 344 del 29/12/2015) quando invece tutti gli atti di programmazione nazionale e regionale ritengono tale tema una priorità assoluta per il nostro territorio. Tra l’altro, non risulta che gli stessi abbiano depositato richiesta di accesso agli atti, per cui si presume che non abbiano neppure contezza della reale consistenza degli interventi previsti. Nel merito – prosegue il sindaco di Fiumedinisi – si precisa che i progetti di livello esecutivo sono già muniti dei relativi pareri degli organi preposti, la cui competenza tecnica vale molto più delle valutazioni strampalate di improvvisati moralisti! Piuttosto, invitiamo i consiglieri di minoranza ad un pubblico confronto in cui spieghino alla cittadinanza (in particolare agli abitanti di alcune zone particolarmente a rischio) perché si dovrebbe rinunciare alla messa in sicurezza del territorio. Altrettanto folle appare la richiesta dei consiglieri di minoranza di dover addirittura rinunciare a finanziamenti strategici quali il recupero di immobili fatiscenti nel centro storico da destinare anche all’insediamento di piccole botteghe artigiane (senza creazione di ulteriore cubatura), la valorizzazione delle risorse naturalistiche e paesaggistiche del territorio di Fiumedinisi e la dotazione di servizi utili alla collettività. Il tutto realizzato con finanziamenti interamente a fondo perduto, che contribuiscono ad arricchire il patrimonio generale dell’Ente".

"L’unica spiegazione all’atteggiamento della minoranza è la frustrazione derivante dalla consapevolezza della loro inconsistenza politica e dalle ripetute sconfitte elettorali. Gli attacchi reiterati, le allusioni, le supposizioni, le denunce – conclude Rasconà – sono l’unico strumento di chi non ha qualità politico-amministrative da mettere a frutto e dunque sfoga la propria rabbia con azioni distruttive a danno dell’intera Comunità. A tal proposito tornano di attualità le parole contenute nella recente lettera di dimissioni dell’ex capogruppo di minoranza Caminiti, il quale, dissociandosi dal gruppo politico di appartenenza, contestava un agire politico 'ideato nei salotti messinesi e permeato da un imperante egocentrismo fuorviante la realtà locale'".

Più informazioni: cementificazione fiumedinisi  


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