Martedì 23 Aprile 2024
Barbara Disco Lab strapieno per l'ultima tappa dell'edizione 2015


Carnesi e Vasco Brondi chiudono il "Jack on Tour" a Catania - FOTO e VIDEO

di Gianluca Santisi/Giuseppe Picciotto (foto) | 04/03/2015 | MUSICA

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Carnesi e Brondi

Livorno, Milano, Roma e infine Catania. È stata la città etnea, sabato scorso, in Barbara Disco Lab strapieno, ad ospitare la quarta e ultima tappa del “Jack on Tour 2015”, viaggio musicale per la Penisola con alcuni dei più apprezzati esponenti dell'indie rock italiano. A noi è toccata la nuova generazione cantautoriale, con il 27enne palermitano Nicolò Carnesi, e Le Luci della centrale elettrica, il progetto di Vasco Brondi. Carnesi, sul palco col tastierista Donato Di Trapani, regala tre quarti d'ora di gemme pop elettro-acustiche, dosate dai suoi due album: il recente Ho una galassia nell'armadio (la title track, Il disegno, L'ultima fermata, Illuminati e Numeri) e Gli eroi non escono il sabato del 2012 (Mi sono perso a Zanzibar, Moleskine, Levati, Medusa e la sua hit che chiude l'esibizione, Il colpo). Tutto di grande efficacia ed è un vero peccato che finisca così in fretta.
Cambio di strumentazione e si riparte. Da uno come Brondi, che qualche anno fa aveva aperto i concerti di Jovanotti giocandosi una sorta di “uno contro tutti” usando le sole carte di chitarra acustica e voce, ti aspetteresti un set altrettanto tranquillo. Invece, non appena risuonano le prime note di Macbeth nella nebbia, si comprende subito che sarà una serata piuttosto calda. Merito sì di un Brondi che non si risparmia (“Sei tu l'unico Vasco”, gli urla qualcuno), ma anche della super band messa in piedi per il “Firmamento Tour 2015”: il chitarrista Federico Dragogna (Ministri), il bassista Matteo Bennici (al violoncello nel recente tour acustico dei Fine Before You Came) e il batterista Paolo Mongardi (ZEUS!). La sezione ritmica, secca e potente, tira dritta e non sbaglia un colpo, ma il vero valore aggiunto è il “ministro” Dragogna, che con gli anni e l'esperienza maturata è diventato un vero e proprio animale da palcoscenico. Brondi non è da meno e non si risparmia offrendo al pubblico catanese una perfomance molto fisica. Non è un caso che alcuni dei momenti migliori del concerto vedano i due da soli sul palco. Succede in tre occasioni: per 40 km (“Che era nato come un racconto di 20 pagine ma poi è diventato un brano a forza di asciugare il testo”), Una cosa spirituale (“Un pezzo che non suoniamo quasi mai”) e per Le ragazze stanno bene. In un poco più di un'ora vengono sviscerati gli aspetti più ritmici e distorti di Costellazioni. Dal nuovo album vengono proposte anche Firmamento, Un bar sulla via lattea, Ti vendi bene, Questo scontro tranquillo, Punk sentimentale e I destini generali. Nuovo vigore assumono anche i brani ripescati dagli album precedenti: Piromani e Per combattere l'acne da Canzoni da spiaggia deturpata (del 2008); I nostri corpi celesti, Quando tornerai dall'estero, Anidride carbonica (“Un mantra discotecaro, un pezzo vecchio in una nuova versione”) e Cara catastrofe da Per ora noi la chiameremo felicità (del 2010). In mezzo anche due cover: Curami degli amati Cccp e una non indimenticabile La verità che ricordavo degli Afterhours. Sul bis arriva l'intensa La terra, l'Emilia, la luna, ancora da Costellazione, ed è il commiato migliore che si potesse chiedere. Grandissimo concerto. Non altrettanto perfetta la resa acustica, con qualche lamentela per i volumi troppo alti.
Il “Jack on Tour”, presentato da Federico Russo, conduttore di Radio Deejay e del talent di Rai 2 “The Voice of Italy”, avrà adesso la sua finestra televisiva dal 10 marzo sul canale Dmax, con un “rockumentary” in sei puntate che intreccerà il racconto dei concerti a quello delle città che li hanno ospitati. 


Più informazioni: le luci delle centrale elettrica  nicolò carnesi  jack on tour  


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