Martedì 23 Aprile 2024
Bloccati dai carabinieri per aver picchiato madri, compagne ed ex fidanzate


Violenza sulle donne a Taormina, Giardini e Graniti: quattro arresti

di Andrea Rifatto | 17/07/2018 | CRONACA

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I carabinieri invitano le vittime a denunciare

Quattro arresti nell’ultima settimana per mano dei carabinieri della Compagnia di Taormina per casi di violenza sulle donne. In manette sono finiti tre italiani e un cittadino straniero, accusati a vario titolo dei reati di maltrattamenti in famiglia, danneggiamento, violenza privata, stalking e furto commessi nei comuni di Taormina, Giardini Naxos e Graniti. Nel primo caso è stato arrestato un uomo di 33 anni di Calatabiano (Ct), in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Tribunale di Messina a seguito di una complessa attività investigativa svolta dai militari dell’Arma: l’uomo viene ritenuto responsabile di atti persecutori, percosse, violenza privata e furto commessi a Taormina nei confronti dell’ex fidanzata, di cui non accettava il suo allontanamento. Le attività d’indagine condotte nelle immediatezze dei fatti e coordinate dalla Procura hanno consentito di raccogliere, in pochi giorni, un quadro indiziario molto grave sfociato nella misura cautelare.

A Giardini i carabinieri del Nucleo Radiomobile hanno tratto in arresto un 60enne del posto accusato di maltrattamenti in famiglia e lesioni personali commessi sull’anziana madre. I militari, dopo essere intervenuti presso l’abitazione dell’uomo su indicazione della vittima, hanno trovato la donna in forte stato di agitazione e con evidenti segni di percosse. La stessa ha riferito di essere stata colpita per l’ennesima volta dal figlio per futili motivi ed è stata condotta all’ospedale di Taormina, dove le sono state riscontrate diverse ferite lacero-contuse per le quali le è stata prescritta una prognosi di 15 giorni. L’arrestato, al termine delle formalità di rito, è stato condotto ai domiciliari in attesa di essere giudicato con rito direttissimo, dove il giudice gli ha imposto il divieto di comunicare con la madre e di avvicinamento a meno di 30 metri dalla stessa. Solo qualche giorno dopo, sempre a Giardini, i militari del Norm di Taormina sono intervenuti arrestando un cittadino tunisino di 30 anni per maltrattamenti in famiglia e danneggiamento nei confronti della propria compagna di 42 anni, anche lei straniera. I carabinieri, dopo la segnalazione della donna, sono intervenuti prontamente sul posto sorprendendo l’uomo che sotto l’effetto di sostanze alcoliche, dopo aver sfondato la porta d’ingresso di casa, picchiava selvaggiamente la vittima che, trasportata presso l’ospedale di Taormina veniva giudicata guaribile in 15 giorni a causa delle percosse ricevute. Anche in questo caso l’aggressore è stato trattenuto presso il proprio domicilio per poi essere giudicato con rito direttissimo, dove il giudice ha disposto gli arresto domiciliari in attesa del processo fissato per il 27 luglio.

Graniti i militari della locale Stazione hanno arrestato un sorvegliato speciale di 29 anni poiché accusato di maltrattamenti in famiglia nei confronti della propria compagna e violazione degli obblighi imposti  dall’Autorità giudiziaria. I militari, intervenuti su disposizione della Centrale operativa, hanno sorpreso l’aggressore al di fuori del proprio domicilio in orario non consentito, assistendo peraltro alle continue minacce proferite all’indirizzo della stessa donna e dei familiari di lei. Anche in questo caso la donna, visitata al nosocomio di Taormina, ha ottenuto 15 giorni di prognosi a causa delle percosse ricevute. Per il 29enne si sono invece aperte le porte del carcere.  

La Compagnia Carabinieri di Taormina, guidata dal capitano Arcangelo Maiello, ricorda come le denunzie da parte delle vittime di maltrattamenti in famiglia, stalking, violenze di genere e nei confronti di minori sono di fondamentale importanza per gli organi deputati a perseguire tali tipologie di delitti  poiché conducono ad un immediato intervento in loro tutela. L'immediatezza della risposta della polizia giudiziaria si ricollega anche ad una specifica preparazione professionale nell'affrontare tali reati, sollecitata e coordinata dalla Procura della Repubblica di Messina, che ha stabilito precise modalità operative per giungere quanto più rapidamente possibile a tutelare tutte le vittime vulnerabili.


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