Venerdì 19 Aprile 2024
Opere pubbliche per favorire società private. Proposte altre 10 condanne e 6 prescrizioni


"Sacco di Fiumedinisi”, chiesta condanna a cinque anni per Cateno De Luca

di Redazione | 21/10/2016 | CRONACA

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Cateno De Luca

Si avvia a conclusione il processo sul cosiddetto Sacco di Fiumedinisi, relativo a una serie di opere pubbliche realizzate negli anni scorsi nel borgo collinare tramite il “Contratto di Quartiere”, che secondo la Procura della Repubblica di Messina sarebbe stato modificato per agevolare le imprese della famiglia De Luca. Questa mattina il sostituto procuratore Liliana Todaro ha chiesto la condanna per 11 imputati, una assoluzione e l’intervenuta prescrizione per gli altri coinvolti nel procedimento. Per Cateno De Luca, sindaco di Fiumedinisi tra il 2003 e il 2011, ex parlamentare regionale e attuale primo cittadino di S. Teresa di Riva, il pm ha chiesto la condanna a cinque anni per tentata concussione e abuso d'ufficio; quattro anni per il fratello Tindaro; due anni per Pietro D'Anna, funzionario del Comune; un anno e sette mesi per il tecnico Natale Coppolino; un anno e quattro mesi per il vicesindaco Grazia Rasconà, un anno e due mesi per l'assessore Giuseppe Bertino e i colleghi di giunta Paolo Crocé, Carmelo Crocetta, Giuseppe Giardina, Antonino Cascio e Salvatore Piccolo, amministratori durante la sindacatura di De Luca a Fiumedinisi. Chiesta l’assoluzione per non aver commesso il fatto per Benedetto Parisi, allora presidente della Commissione edilizia comunale. Il pubblico ministero ha invece proposto la prescrizione per i componenti della Commissione edilizia Renzo Briguglio, Angelo Caminiti, Roberto Favosi, Fabio Nicita, Francesco Carmelo Oliva e per l’ex sindaco di Alì Carmelo Satta, coinvolto nella qualità di presidente della Fenapi.

L'inchiesta riguarda il periodo tra il 2004 e il 2010 e culminò nel giugno 2011 con l’arresto di Cateno De Luca, ristretto per un periodo ai domiciliari. Al centro delle indagini, svolte della Polizia municipale di Messina in seguito a un esposto, i lavori per la costruzione di un albergo con annesso centro benessere della società “Dioniso Srl”, l'edificazione di 16 villette da parte della cooperativa “Mabel" e la realizzazione di muri di contenimento del torrente Fiumedinisi. Secondo l'accusa gli indagati avrebbero agevolato l'ex sindaco De Luca, mediante l'approvazione della variante al Prg, per la realizzazione dell'albergo di contrada Vecchio con i finanziamenti regionali per la messa in sicurezza del torrente. La prossima udienza è fissata per il 7 dicembre, quando interverrà tra gli altri l’avv. Carlo Taormina, legale di Cateno De Luca. Poi è atteso il verdetto della Corte. 

Più informazioni: processo fiumedinisi  


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