Domenica 05 Maggio 2024
Rintracciati dopo un mese di indagini. La vittima è stata seguita da Palermo


Rubano 230mila euro di gioielli a Giardini Naxos, due uomini arrestati dai Carabinieri

di Redazione | 13/11/2020 | CRONACA

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L'Arma è riuscita a ricostruire tutta l'azione

Un colpo ben studiato e pianificato, messo a segno dopo aver seguito la vittima per tutta la Sicilia. Ma dopo alcune settimane di intense indagini i Carabinieri della Compagnia di Taormina li hanno scovati, arrestandoli la scorsa notte. A finire in manette due catanesi, Alfio Di Marco, 50 anni e Filippo Vinciguerra, 51, già noti alle Forze dell’ordine, accusati di un furto aggravato per aver rubato a Giardini Naxos gioielli per un valore pari a 230mila euro. Il furto è stato attuato circa un mese fa in prossimità di una gioielleria naxiota, ai danni di un rappresentante di gioielli che da Palermo era giunto nella località jonica per mostrare un campionario di preziosi. Una volta denunciati i fatti, i carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia di Taormina, supportati dai militari della stazione di Giardini, si sono messi immediatamente sulle tracce dei ladri: dalla visione incrociata delle immagini registrate dagli impianti di videosorveglianza installati in prossimità del luogo in cui è avvenuto il furto e sulle vie di fuga, è stato possibile ripercorrere tutte le varie fasi dell’azione delittuosa. In particolare le risultanze investigative hanno permesso di accertare come non si sia trattato di un furto improvvisato, ma tutto era stato organizzato nei dettagli: i due, infatti, hanno seguito la vittima sin da Palermo, attuando un vero e proprio pedinamento da manuale, attendendo il momento più opportuno per entrare in azione senza farsi notare, sottraendo con destrezza la borsa contenente i gioielli dall’autovettura del rappresentante non appena sceso dall’autovettura. Subito dopo si sono dileguati percorrendo l’autostrada ad alta velocità fino a Catania, dove hanno occultato le autovetture utilizzate per mettere a segno l’azione criminosa. I carabinieri della Compagnia taorminese, sotto le direttive del capitano Giovanni Riacà, nonostante le accortezze adottate dai due catanesi per eludere le investigazioni, con un’attenta analisi dei vari indizi, sono riusciti a ripercorrere a ritroso i loro spostamenti e i loro contatti, fino ad identificarli. Le perquisizioni condotte a carico degli indagati hanno permesso inoltre di rinvenire le autovetture, telefoni cellulari e indumenti utilizzati per la commissione del furto, consolidando ulteriormente il quadro probatorio sin qui raccolto nei loro confronti, mentre non è stata trovata la refurtiva. Il Gip del Tribunale di Messina, concordando con le risultanze investigative acquisite dalla polizia giudiziaria con il coordinamento della Procura della Repubblica, valutati i gravi indizi di colpevolezza e la pericolosità sociale degli indagati, ha disposto per Di Marco e Vinciguerra gli arresti domiciliari, in attesa di giudizio.


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