Venerdì 19 Aprile 2024
La Corte d’appello ribalta la sentenza sull’incidente che coinvolse un geometra di 26 anni


Morte in un cantiere a Nizza di Sicilia, due assoluzioni in appello

di Andrea Rifatto | 07/10/2016 | CRONACA

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Il cantiere dove avvenne l'incidente mortale

La Corte di appello di Messina ha ribaltato la sentenza di primo grado per la morte di Filippo Barbagallo, il geometra di 26 anni morto in un cantiere edile a Nizza di Sicilia il 17 maggio 2007. I magistrati peloritani (Francesco Tripodi presidente, Bruno Sagone e Maria Eugenia Grimaldi) hanno assolto dall’accusa di omicidio colposo, per non aver commesso il fatto, Carmelo Lombardo, titolare dell’impresa costruttrice Lcs Servizi Srl e Antonio Sterrantino, coordinatore per la progettazione. Confermata, invece, la condanna per Giovanni Biagio Camillen, progettista e direttore dei lavori, ridotta a due anni e sei mesi rispetto ai tre anni inflitti in primo grado. Lombardo e Sterrantino erano stati condannati in primo grado, con sentenza emessa il 6 giugno 2012 dal giudice Monica Marino, rispettivamente a tre anni e due mesi e a tre anni di reclusione, in quanto ritenuti responsabili della morte di Barbagallo. La Corte di appello ha inoltre revocato i risarcimenti alla parte civile a carico dell’impresa Lcs Srl, fissati in primo grado in 30mila in favore del proprietario dell’abitazione dove crollò il muro e 80mila euro ai familiari della vittima. Gli imputati sono stato difesi dagli avvocati Bonaventura Candido (Carmelo Lombardo), Elena Montalbano (Lcs Srl) e Giovanni Miasi (Antonio Sterrantino e Giovanni Camillen). Procuratore generale è stato Salvatore Scaramuzza.

Quel 17 maggio 2007 il geom. Barbagallo, originario di Roccella Valdemone, direttore dei lavori per conto della ditta, morì in via Villafranca, all'altezza del complesso Arcadia, a seguito del crollo del muro di un’abitazione adiacente il cantiere dove erano in corso lavori di sbancamento per la realizzazione delle fondazioni di un edificio. L’accusa in primo grado evidenziò come il crollo fosse imputabile a una sottovalutazione dello stato dei luoghi sia in fase di progettazione che in fase di esecuzione delle opere e che a causare la morte fosse stata anche l'assenza di condizioni di sicurezza. 


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