Martedì 21 Maggio 2024
Arrestato lo scorso anno nell'operazione Alcantara, ha scelto di patteggiare la pena


Droga nei locali della movida, 23enne di Giardini condannato e trasferito in carcere

di Andrea Rifatto | 11/02/2022 | CRONACA

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I carabinieri hanno eseguito l'ordine di carcerazione

C’è una prima condanna nei vari tronconi processuali sull’operazione “Alcantara”, che nell’aprile dello scorso anno ha portato agli arresti 26 componenti di due bande che spacciavano droga tra Taormina, Giardini Naxos e la valle dell’Alcantara, legate ai clan mafiosi di Cosa nostra catanese. Il Tribunale di Messina ha infatti condannato a tre anni e dieci mesi di reclusione il 23enne Francesco Lo Presti, che nei mesi scorsi aveva chiesto il patteggiamento, per il reato di associazione a delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti. Il giovane è stato quindi raggiunto nella sua abitazione dai carabinieri della Stazione di Giardini Naxos, che hanno eseguito un ordine di carcerazione emesso dall’Ufficio Esecuzioni Penali della Procura della Repubblica arrestandolo e conducendolo nella casa circondariale di Messina Gazzi per l’espiazione della pena, divenuta definitiva. Lo Presti, finito ai domiciliari dopo l’arresto di aprile, era stato messo in libertà in attesa del processo. Nell’ambito delle attività di indagine relative all’operazione “Alcantara”, il giovane era stato ritenuto membro di un sodalizio dedito al traffico di sostanze stupefacenti nell’area di Giardini Naxos e si occupava di fornire supporto logistico con propri mezzi di locomozione per il trasporto della droga, per accompagnare i sodali ad effettuare cessioni di sostanza stupefacente, nonché partecipando in prima persona alla cessione di sostanza stupefacente sia in via diretta sia quale intermediario tra i sodali ed i clienti. Insieme a lui aveva chiesto il patteggiamento anche un altro imputato, Nicolò Scarinci, mentre Salvatore Franco, Tiziana Trimarchi e Andrea Retto hanno optato per il rito ordinario e tutti gli altri per il  giudizio abbreviato. 

Lo scorso dicembre i pubblici ministeri Antonella Fradà e Roberto Conte hanno formulato al Gup le richieste di pena, che vanno da 6 a 27 anni: Maurizio Carmelo Chisari 27 anni; Giovanni Mario Chisari 13 anni e 11 mesi; Alfio Cicala 6 anni e 18mila euro di multa; Vincenzo Curia 13 anni e 11 mesi; Vincenzo Verga 13 anni e 11 mesi; Alfredo Mancuso 7 anni e 3 mesi; Alessandro Mario Cutrufello 7 anni; Giuseppe Raneri 9 anni e 6mila di multa; Simone Raiti sentenza di non luogo a procedere; Giovanni Marco Condorelli 14 anni e 6 mesi; Carmelo Coco 19 anni e 3 mesi; Leonardo Patanè 9 anni e 27mila euro; Sergio Salvatore Corica 9 anni e 27mila euro di multa; Antonio Cacciola 13 anni e 6 mesi di reclusione; Gualberto Amorelli 8 anni e 8 mesi; Gianluca Russo 10 anni; Emmanuele Grasso 8 anni e 1 mese; Antonio Nucifora 8 anni; Paolo Monforte 8 anni e 8 mesi; Emanuele Giordano 8 anni e 2 mesi; Soufiane Ouguas 11 anni e 2 mesi; Carlo Di Pasquale 8 anni e 3 mesi; Santo Famoso 6 anni e 18mila euro.


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