Sabato 20 Aprile 2024
Bloccati dai Carabinieri con lo Squadrone Eliportato dopo giorni di appostamenti


Detenzione abusiva di armi, in due braccati e arrestati nelle campagne di Antillo

di Andrea Rifatto | 16/09/2017 | CRONACA

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Il fucile sequestrato e gli arrestati Rasconà (sopra) e Cacopardo

Li hanno sorpresi nelle campagne di Antillo dopo giorni di appostamenti effettuati in tuta mimetica, per confondersi con la fitta vegetazione. I due, alla vista dei militari dell’Arma dei Carabinieri, hanno opposto energicamente resistenza e si sono sbarazzati di un fucile con matricola abrasa e di diverse cartucce, provando a far perdere le loro tracce nel fitto bosco. Il loro tentativo di dileguarsi però non è servito a nulla in quanto entrambi sono stati braccati e arrestati dai carabinieri. A finire in manette Antonino Rasconà, 35 anni, originario di Fiumedinisi ma residente a Limina e da qualche tempo dimorante a Roccafiorita, e Mario Alfio Cacopardo, 47 anni, residente a Gallodoro, entrambi già noti alle Forze dell’ordine. I due sono stati arrestati nel corso di una operazione finalizzata all’individuazione di armi abusive e/o clandestine coordinata dalla Compagnia Carabinieri di Taormina, impegnati da mesi in serrati controlli per garantire la sicurezza del territorio sotto le direttive del capitano Arcangelo Maiello, con l’ausilio dello Squadrone Carabinieri Eliportato "Cacciatori Sicilia", che ha visto in azione 12 uomini della Compagnia taorminese e 8 "Cacciatori".

I militari si sono disseminati in una zona dell’alta Val d’Agrò impraticabile alle autovetture di servizio e percorribile soltanto a piedi e al culmine dei controlli hanno tratto in arresto i due, accusati di detenzione abusiva di armi in concorso e resistenza a pubblico ufficiale. Dopo gli arresti i carabinieri hanno rastrellato la zona con l’ausilio degli uomini dell’Arma delle Stazioni di Graniti, Limina e Antillo, ritrovando il fucile detenuto illegalmente ed il relativo munizionamento, che sono stati sottoposti a sequestro e che saranno successivamente analizzati dal Ris di Messina per capire se l’arma sia stata utilizzata in altre circostanze per commettere reati contro la persona. I due arrestati, espletate le formalità di rito, al termine del rito direttissimo e della convalida degli arresti davanti al Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Messina, sono stati destinatari di due misure di custodia cautelare: Rasconà è stato rinchiuso nella Casa circondariale di Messina Gazzi mentre Cacopardo si trova ristretto agli arresti domiciliari. Entrambi hanno scelto il rito abbreviato e il processo si svolgerà il 19 settembre.


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