Taormina, la gestione rifiuti costa 3 milioni in più: bollette 2025 più salate per tutti
di Andrea Rifatto | ieri | ATTUALITÀ
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Il lavaggio strade è stato implementato
Che Taormina sia più pulita e decorosa è riconosciuto da tutti, ma a che prezzo? Lo si è scoperto ad un anno dal cambio di gestione nell’appalto del servizio di raccolta e smaltimento rifiuti e di igiene ambientale, con la rottura con Tekra e l’affidamento ad Asm disposto dall’1 maggio 2024. In Consiglio comunale è giunto l’aggiornamento per il 2025, con l’approvazione delle tariffe, del Piano economico-finanziario della tassa rifiuti 2024-2025, che ha messo nero su bianco un aumento del costo totale del servizio di quasi il 59%, ossia da 5.437.000 del 2024 a 8.639.000 euro dell’anno in corso. La delibera ha incassato otto favorevoli dalla maggioranza (assenti Gaetano Campisi ed Elisa Cappello) e cinque contrari dai due gruppi di minoranza (assente Marcello Passalacqua). A lievitare sono stati i costi di spazzamento e lavaggio strade (+1,2 milioni), anche perchè sono aumentate fino a 80 le unità di personale ed è stata incrementata la frequenza dello spazzamento, dello svuotamento dei cestini sul corso e sulle spiagge, la scerbatura avviene a cicli continui, sono stati noleggiati nuovi mezzi elettrici per la raccolta porta a porta pomeridiana a supporto delle attività commerciali e introdotti o incrementati servizi, come lo svuotacantine. I costi della raccolta differenziata sono aumentati di 1,6 milioni, mentre quelli per l’indifferenziata registrano un -600.000 euro, quindi l’aumento effettivo è stato di un milione. Tutto ciò avrà riflessi sulle bollette, come spiegato dall’assessore al Bilancio Giuseppe Sterrantino, con aumenti percentuali dal 35 al 38% per le utenze non domestiche e tra 48 e 55 euro per le utenze domestiche, in base al numero dei componenti della famiglia. «Bisognava garantire un servizio all’altezza di Taormina - ha detto il sindaco Cateno De Luca - dopo che è emersa la fragilità e il fallimento della standardizzazione del modello dei servizi pubblici essenziali. Siamo ancora in una fase di gestione transitoria e l’idea che sto portando avanti e discutendo con la Srr Messina Area Metropolitana è quella di tornare ad una gestione pubblica creando un sub-ambito in modo da poter personalizzare il servizio per le esigenze della città. Abbiamo lavorato per scovare i contribuenti fantasma, quelli assenti dalla banca dati - ha spiegato il primo cittadino - abbiamo inserito 116.000 metri quadrati di superfici da tassare, di cui 25.000 domestiche e 91.300 non domestiche, con un incremento di circa 1.150.000 euro di introiti sulla base delle tariffe aggiornate. Forse siamo ancora al 20% di nuove superfici da accertare - ha sottolineato De Luca - e questo porterà all’aumento della base imponibile e alla diminuzione della pressione tributaria. A giugno inizieremo la consegna dei nuovi mastelli per completarla entro settembre, la percentuale di raccolta differenziata si è attestata nel 2024 al 71% e tendiamo al 75% nel 2025, emergono segnali di automatismo nell’aumento della raccolta differenziata nonostante per noi l’obiettivo principale sia stato quello di modificare e ampliare i servizi». L’opposizione ha contestato un aumento sproporzionato dei costi del 61% in due anni: «Perchè non si è provato ad aggiustare i rapporti con la Tekra e trovare le soluzioni? - ha chiesto Nunzio Corvaia - la parità di costi che era stata promessa non c’è stata, nonostante la gestione Asm che non ha necessità di fare utile di impresa. Siamo sicuri che queste regole di conferimento siano giuste? Chi vive in centro ha il diritto di dormire, i servizi vanno rivisti con il buon senso per garantire una città ordinata e pulita e a cittadini e commercianti di dormire. La gestione affidata ad Asm a mio avviso è sbagliata». De Luca ha replicato che sono state tentate più conciliazioni con la Tekra ma non ci sono state le condizioni per arrivare ad un accordo: «Perchè 300 commercianti trovano la soluzione al conferimento notturno e 30 no? Non posso adeguarmi a questi pochi, non cambio idea se mi tirano la giacca ma se mi rendo conto che qualcosa non funziona. Ne abbiamo discusso, non è la soluzione ottimale ma non ce ne sono altre nella condizione attuale. L’aumento medio della Tari è del 40% perchè sono state scovate le nuove superfici, altrimenti sarebbe stato del 65%, il parametro di partenza era falsato, non abbiamo dato la gestione ad Asm per risparmiare e se il servizio costa di più ma è più efficiente ed efficace non significa che sia meno economico. I miei obiettivi sono qualità, equità e innovazione».