Giovedì 09 Maggio 2024
A Santa Teresa il convegno organizzato da "Al tuo fianco" con prefetta e istituzioni


Violenza sulle donne, serve una rivoluzione culturale: "Ecco i segnali di un amore malato"

di Andrea Rifatto | 28/11/2023 | ATTUALITÀ

811 Lettori unici

Il tavolo dei relatori al Palacultura

Cosa si fa ma soprattutto cosa si deve ancora fare, per porre fine ad un ignobile fenomeno. L’importanza di fare rete e tenere uniti gli anelli della catena di protezione delle vittime è emersa domenica sera al convegno “Violenza sulle donne: quanto rimane da fare?”, organizzato al Palazzo della Cultura di Santa Teresa di Riva dall’associazione-centro antiviolenza “Al tuo fianco” di Furci Siculo, presieduta da Cettina La Torre. Un confronto in una sala gremita e alla presenza di amministratori dei comuni tra Sant’Alessio Siculo e Scaletta Zanclea, con tutti gli attori che hanno un ruolo nelle attività di prevenzione, protezione e contrasto alla violenza di genere. A portare un saluto il sindaco Danilo Lo Giudice (“fenomeni vicini a noi, ascoltare le testimonianze e capire cosa migliorare è utile a trovare le soluzioni”), il sindaco metropolitano Federico Basile (“dialogo, consapevolezza e ascolto per sdoganare la paura di parlare e denunciare”) e il presidente dell'Ordine degli Avvocati di Messina Paolo Vermiglio (“la legge non può dare tutte le risposte, bisogna supportare le associazioni”). Ospite la prefetta Cosima Di Stani: “La sinergia tra istituzioni è arma efficace per sensibilizzare contro la violenza - ha detto la rappresentante del Governo - e mai come quest’anno mi sono resa conto come ci sia un’attenzione differente. Qualcosa sta cambiando, c’è un’innalzamento dell’attenzione da parte dei cittadini, un cambiamento dovuto anche all’uccisione di Giulia Cecchettin, questo è doloroso dirlo. Affrontiamo ancora fenomeni che scaturiscono da forme di amore malato dove prevale la violenza: ci sono estrinsecazioni di una mentalità che vuole ancora le donne inchiodate a ruoli marginali, la donna deve essere libera di essere libera e una relazione basata sul possesso della donna da parte dell’uomo è uno dei primi segnali che deve spingere ad allontanarsi e denunciare, sempre. Bisogna far sì che il cambiamento non sia legato all’estemporaneità, non sia ad intermittenza, ma serio e duraturo - ha sottolineato Di Stani - serve una cambiamento culturale e bisogna proseguire e insistere con le attività di sensibilizzazione come questa, per far conoscere il fenomeno e gli strumenti di difesa per le donne, fondamentali per salvarsi". L’importanza di riconoscere i segnali di violenza è stata sottolineata anche dalla presidente La Torre, che ha sottolineato l’importanza delle campagne di sensibilizzazione ed educazione per spiegare cosa sia il vero amore.

Il vicequestore aggiunto Caterina Bardetta (vicecapo di gabinetto della Questura di Messina) e il capitano Giovanni Riacà (comandante della Compagnia Carabinieri di Taormina) hanno spiegato come l’attenzione verso i fenomeni di violenza sia sempre più alta, le campagne di sensibilizzazione condotte soprattutto nelle scuole e le misure adottate dalle Forze dell’ordine al momento della denuncia delle vittime, evidenziando che la criticità principale rimane quella di convincere a denunciare; il sostituto procuratore Roberto Conte ha evidenziato come i tempi di intervento della magistratura si siano notevolmente ridotti, con un 40% di misure cautelari su quelle totali legate a violenza domenica e di genere, applicate entro cinque giorni dalla denuncia. La senatrice Ella Bucalo ha illustrato le nuove norme del Governo su corsi nelle scuole e formazione contro la violenza di genere, mentre la funzionaria Giuseppa Ruggeri dell’Inps di Messina e il dirigente del Centro per l’impiego Giacomo De Francesco hanno spiegato gli strumenti del diritto del lavoro per le donne che denunciano e che hanno la necessità della dipendenza economica, come il reddito di libertà Vera Squatrito e Giovanna Zizzo, mamme di Giordana e Laura vittime di femminicidio, hanno raccontato le loro storie: ad ascoltarle anche i familiari di Lorena Quaranta, uccisa dal fidanzato a Furci Siculo nel 2020. Messaggi sono stati inviati dall’onorevole Matilde Siracusano e dalla consigliera di parità Mariella Crisafulli.


COMMENTI

Non ci sono ancora commenti, puoi essere il primo.

Lascia il tuo commento

Dichiaro di aver preso visione dell'informativa privacy ai sensi del D.Lgs. n. 196/2003.