Giovedì 09 Maggio 2024
Avviate le procedure di conciliazione e indetta un'assemblea sindacale per avere risposte


Taormina, lavoratori "Tekra" senza stipendio: convocato un presidio davanti al municipio

di Andrea Rifatto | 22/11/2023 | ATTUALITÀ

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Tra De Luca e la "Tekra" in atto una "guerra"

Serpeggia la preoccupazione tra i lavoratori del cantiere taorminese della “Tekra”, la società che si occupa di raccolta rifiuti e igiene ambientale in città. Gli addetti non hanno ancora ricevuto lo stipendio del mese di ottobre e il ritardo sarebbe legato al mancato pagamento da parte del Comune delle ultime fatture per i servizi espletati sul territorio comunale, circostanza che avrebbe impedito all’azienda di essere puntuale con il saldo delle spettanze ai dipendenti. Un campanello di allarme che fa stare in apprensione gli operatori, considerato che la ditta ha rispettato sempre le scadenze nei pagamenti degli stipendi. Il sindacato Cgil-Funzione Pubblica ha scritto a “Tekra” e al sindaco Cateno De Luca, oltre che per conoscenza al prefetto e alla Commissione di Garanzia sullo sciopero dei servizi pubblici essenziali, chiedendo unitamente alla rappresentanza sindacale azienda l’attivazione della procedura di raffreddamento e conciliazione per la corresponsione della retribuzione del mese di ottobre e sui tempi e modalità del pagamento delle retribuzioni mensili. 

Il segretario provinciale Fp-Cgil, Carmelo Pino, ha inoltre comunicato che giovedì 23, dalle 10.20 alle 12.20, si terrà un’assemblea sindacale dei lavoratori con un presidio in corso Umberto I sotto il palazzo municipale, con all’ordine del giorno le iniziative per il mancato pagamento dello stipendio di ottobre. Prevista anche la presenza di dirigenti esterni del sindacato. Tra l’Amministrazione comunale di Taormina e la “Tekra” è in corso una guerra sin dall’insediamento del nuovo governo cittadino, che contesta servizi non espletati e penalità per 4,8 milioni di euro. L’ultima fattura liquidata risale a fine settembre per le attività del mese di agosto. Al netto di chi ha torto o ragione, rischiano di pagarne le conseguenze i lavoratori ad un mese dalle feste natalizie.


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