Giovedì 09 Maggio 2024
Il sindaco torna sulla vicenda puntando ad ulteriori incassi dalle attività lucrative


Taormina, De Luca ritenta l'assalto agli introiti dei privati per gli eventi al Teatro

di Andrea Rifatto | 06/01/2024 | ATTUALITÀ

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L'obiettivo è incassare altri 500mila euro

Raggiunto il primo obiettivo, con l’approvazione della norma che permette di incassare il 15% degli incassi della vendita dei biglietti di ingresso fino ad un massimo di 600mila euro l’anno, le vere mire del sindaco Cateno De Luca rimangono i guadagni degli imprenditori privati che utilizzano il Teatro Antico per gli spettacoli. Il primo cittadino di Taormina lo ha detto più volte e il primo tentativo di incassare parte dei ricavi è stato attuato con l’emendamento presentato nei mesi scorsi all’Ars, che prevede l’obbligo di versare al Comune e al Parco archeologico Naxos-Taormina un ristoro corrispondente al 20% dei proventi derivanti dalla vendita dei biglietti d’ingresso nel caso in cui il bene venisse dato in concessione a privati per attività aventi scopo di lucro. Proposta respinta dal governo Schifani, che invece ha ritenuto di non ‘tassare’ gli imprenditori lasciando De Luca soddisfatto a metà. Adesso il sindaco di Taormina e deputato regionale torna alla carica. “All’Ars stiamo lavorando anche per Taormina - ha detto nel suo discorso in piazza la sera di Capodanno - e guardiamo oltre alla modifica normativa che ci ha permesso di firmare la convenzione con il Parco che disciplina il potenziamento dei servizi di viabilità, sicurezza, decoro urbano, raccolta e smaltimento rifiuti e promozione turistica a carico del Comune, che in cambio riceve il 15% degli incassi della vendita dei biglietti. Per il 2023 un importo che è stato di 270mila euro, mentre dal 2024 la cifra sarà di 600mila euro l’anno”. Sud chiama Nord riproporrà adesso al governo regionale la questione degli incassi degli spettacoli: “Alla ripresa dei lavori d’aula avvieremo un’altra battaglia - ha anticipato il leader del partito - noi abbiamo proposto il tema dei privati che fanno lucro e non lasciano niente, avevamo dato disponibilità solo per Sting ad agosto ma lo spettacolo è stato cancellato. 

Adesso l’obiettivo è quello di arrivare ad avere un introito dai privati che organizzato attività lucrative, come i concerti. De Luca annuncia anche quale sarebbe l’importo che immagina di portare nelle casse del Comune: “Chiediamo la stessa cifra del canone che pagano per l’utilizzo del Teatro Antico - spiega - ossia circa 10mila euro ad evento, che in 40-50 serate sarebbero altri 500mila euro per l’ente, da utilizzare per far fronte ai veri problemi che la città sopporta e che emergono in occasione dei grandi eventi. In sostanza non vogliamo che quelli che per altri sono affari a noi provochino danni”. Il sindaco già a giugno aveva contestato come ogni grande evento al Teatro Antico generi un danno erariale alle casse della Regione perché gli incassi per ogni serata non superano i 10mila euro, tra canone fisso e 2,5% sullo sbigliettamento, non coprono i mancati introiti della chiusura anticipata alle 17 in coincidenza delle serate e non coprono i costi delle modifiche del palinsesto che ogni grande evento richiede. “Nelle casse del Comune non entra un solo euro - il concetto ribadito già allora - ma dobbiamo fare uno sforzo incredibile per garantire tutti i servizi atti ad assicurare l’ottima riuscita dell’evento”. Finora la Regione è stata irremovibile ma De Luca e i suoi riproporranno il tema, sperando magari di trovare questa volta maggiore condivisione all’interno del parlamento siciliano.


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