Mercoledì 08 Maggio 2024
Decisione del Cda per uscire dallo stallo. Il sindaco pronto a creare un'altra fondazione


Taormina Arte va avanti anche senza De Luca: assegnati i poteri al vicepresidente Bonomo

di Andrea Rifatto | 10/10/2023 | ATTUALITÀ

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L’assessora regionale Elvira Amata e il vicepresidente Sergio Bonomo

Bloccata da mesi dopo la decisione del sindaco-presidente Cateno De Luca di non firmare più alcun atto, la Fondazione Taormina Arte ha adesso una nuova “guida”. Il Consiglio di Amministrazione, convocato dal commissario ad acta Marcello Giacone, nominato il 5 settembre dall’assessora regionale a Turismo, Sport e Spettacolo Elvira Amata, ha infatti deliberato di attribuire al vicepresidente Sergio Bonomo tutte le funzioni che da statuto spettano al presidente, senza alcun limite comprese quelle relative alla firma degli atti di contabilità e di pagamento all’istituto tesoriere, fatti salvi gli eventuali casi in cui il presidente in carica non manifesti formalmente la volontà di ottemperare con atti ai propri obblighi statutari. Durante la seduta Bonomo ha relazionato sullo stato della fondazione e proposto al CdA di attribuirgli le funzioni del presidente, vista “la mancata volontà dell’on. De Luca di esercitare il proprio ruolo, malgrado i numerosi tentativi inviati per assolvere alle sue funzioni e vista l’impossibilità di procedere alla risoluzione degli atti amministrativi connessi alla vita della Fondazione in mancanza del legale rappresentante”. TaoArte dovrà affrontare al più presto varie questioni come l’approvazione del bilancio di previsione 2023-2025; la presunta reiterata violazione delle norme statutarie da parte del sovrintendente e le notizie di stampa che hanno ‘evidenziato’ possibili profili di abusi e criticità dell’organo gestionale; la ratifica della determina del 16 giugno con la quale De Luca ha risolto la convenzione di comodato gratuito tra Comune e Fondazione per la concessione dell’ex Pretura e la nomina di un legale per la difesa al Tar in relazione alla revoca dell’immobile; l’adozione del regolamento di contabilità e funzionamento amministrativo e la nomina del Comitato tecnico-scientifico. 

De Luca, formalmente in carica come presidente di Taormina Arte visto che la fuoriuscita del Comune dalla fondazione avrà effetto dall'1 gennaio 2024, ribadisce la propria linea ferma: “Non ho ceduto alle pressioni sulle mie responsabilità per la mancata firma degli atti e me ne sono preso la responsabilità - commenta - non accetto imposizioni rischiando di persona, abbiamo le mani libere e tradurremo le nostre idee in atti quanto prima, già nel bilancio 2024-2026”. Il riferimento è alla volontà di costituire una nuova fondazione, dopo la bocciatura della sua proposta di modificare lo statuto che prevedeva cinque componenti del Cda con due rappresentanti del Comune, due della Regione e uno terzo in rappresentanza dei privati. “Il no alla delibera è stato un diktat politico di Fratelli d’Italia - attacca il sindaco di Taormina - per la difesa del sistema Taormina si è andato oltre i confini dei colori politici e non intendo metterci la faccia come rappresentante legale in un contesto che tutto aveva come obiettivo tranne quello di fare cose buone e belle per Taormina. Siamo usciti per evitare di essere travolti dai debiti, tra l’altro la Regione doveva conferire alla fondazione il suo bene e non l’ha fatto - ha aggiunto - nessuno ha fiatato e il Comune è stato complice di una illegalità. Una fondazione senza patrimonio è fuori legge e il Codice civile ne prevede lo scioglimento immediato”.


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